Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 16 Giovedì calendario

IL FATTO DI IERI - 16 GIUGNO 1963

Prima di quel 16 giugno 1963, quando fu lanciata a bordo del “Vostok 6”, Valentina Tereškova, prima donna a violare lo spazio cosmico, era una semplice operaia tessile di un lontano villaggio sul Volga, con la passione per il paracadute e il mito di Gagarin. Una dilettante pilota dell’aeroclub di Jaroslav, diventata glorioso “comandante gabbiano” dopo un solo anno di addestramento. Unica a volare sola, senza la tutela di un collega maschio, in un’angusta capsula di 5 metri cubi, della quale era tutto. Capitano ed equipaggio, tecnico di bordo, navigatore e medico, in giro nel cosmo per tre giorni e 49 orbite terrestri, a scattare foto e a trasmettere via radio dati top secret. Un volo nel segno della parità uomo-donna, che Valentina, fuor di propaganda, ricorderà poi come una vera odissea nello spazio. Legata con tuta e casco per 70 ore al sedile, tormentata da nausea, vomito e crampi alle gambe e “sparata fuori” con una carica esplosiva al momento dell’atterraggio in Siberia. Per l’eroina dell’URSS di Kruscev un rientro choc che nessuno seppe, visto che le immagini ufficiali saranno girate un giorno dopo. Con la Tereskova uscita dall’astronave sorridente e in tuta immacolata, ad uso delle cineprese.