varie, 15 giugno 2011
Rafael "Raffi” Coen, 74 anni. Originario di Tripoli, arrivato a Roma oltre venti anni fa con altri profughi cacciati da Gheddafi perché ebrei, sposato con Golda Naman, tre figli, un negozio d’abbigliamento in via de’ Giubbonari, «benvoluto da tutti», ogni sabato andava in sinagoga, dove, appartenendo a un’antica famiglia sacerdotale, aveva la facoltà facoltà di benedire il popolo e anche i rabbini
Rafael "Raffi” Coen, 74 anni. Originario di Tripoli, arrivato a Roma oltre venti anni fa con altri profughi cacciati da Gheddafi perché ebrei, sposato con Golda Naman, tre figli, un negozio d’abbigliamento in via de’ Giubbonari, «benvoluto da tutti», ogni sabato andava in sinagoga, dove, appartenendo a un’antica famiglia sacerdotale, aveva la facoltà facoltà di benedire il popolo e anche i rabbini. L’altra sera, rincasando con le buste della spesa in mano, citofonò alla consorte per farsi aprire il portone ma nell’androne fu aggredito da qualcuno che gli infilò un coltello nel cuore e subito dopo scappò via senza toccare i 300 euro nel suo portafogli. Verso le 20 di lunedì 13 giugno nell’androne di un palazzo al civico 64 di via Lanciani, a Roma.