I. B., Il Sole 24 Ore 15/6/2011, 15 giugno 2011
NELL’EUROZONA ASTE DA 10,5 MILIARDI
Spagna, Grecia e Italia hanno raccolto ieri 10,5 miliardi di euro, portando a casa una raccolta molto vicina all’ammontare massimo previsto complessivo in condizioni di mercato estremamente difficili. Questa raffica di aste a breve e medio lungo termine dall’eurozona periferica e semi-periferica, con rendimenti in moderato rialzo rispetto al mese precedente e un generalizzato freno della domanda, ha sfidato la nuova ondata di incertezza provocata dalla riunione dell’Eurogruppo straordinario che si è tenuta ieri a Bruxelles per impostare i meccanismi del nuovo pacchetto di aiuti di una Grecia (si veda articolo a pag. 6).
L’Italia ha emesso BTp a cinque anni al tasso lordo del 3,9% per 3,5 miliardi, raccogliendo l’importo massimo previsto che è sempre un buon segnale per il mercato. L’aumento del rendimento rispetto all’asta del mese precedente è stato contenuto, 12 centesimi, ma il Tesoro ha dovuto collocare i titoli allo stesso livello del mercato secondario e non ha potuto tirare sul prezzo come fa di solito, quando assegna i BTp a condizioni migliori per le casse dello stato rispetto a quanto voluto dal mercato: inoltre il rapporto tra domanda e offerta è calato da 1,45 volte a 1,28 volte.
L’asta greca ieri ha proposto T-bill a 26 settimane, titoli a brevissima scadenza sottoscritti pressoché totalmente dalle banche greche: sono stati venduti per 1,625 miliardi a un rendimento del 4,96% contro il 4,88% del mese precedente, comunque altissimo e insostenibile sul lungo periodo. Il rapporto tra l’offerta e la domanda, sia pur di natura domestica, è peggiorato, è stato di 2,58 volte ieri contro le 3,58 volte del collocamento precedente. I T-bill greci finora sono riusciti a galleggiare nel mare in tempesta della crisi, proprio perché hanno una scadenza estremamente breve e nessuno finora ne ha messo in discussione il collocamento: ne scadono per 2,4 miliardi il 15 luglio e per 1,63 miliardi il 22 luglio prossimi e in questo caso il roll-over dovrà andare in automatico. Intanto lo spread tra Grecia e Germania sui titoli di stato decennali ha toccato ieri un nuovo record a quota 1.446 centesimi mentre i bond portoghesi decennali sono saliti al tasso senza precedenti (da quando è nato l’euro) del 10,74 per cento. Bene invece lo spread BTp-Bund che oggi si è anche ristretto, in controtendenza.
Sempre sulle scadenze ultrabrevi, la Spagna ha raccolto ieri 5,42 miliardi (sotto l’importo massimo di 5,5 della forchetta): i T-bill a 12 mesi al 2,69% (contro il 2,54% dell’asta precedente) e con buon rapporto di domanda e offerta a 2,85 volte (contro 2,5 volte dell’emissione precedente). I T-bill a 18 mesi per contro hanno offerto il 3,26% (contro il 3,09% dell’asta di maggio) con un bid-to-cover ratio lievemente peggiorato.
Oggi vanno in offerta gli Schatz a due anni tedeschi per 6 miliardi che, in virtù della perdurante fuga verso la qualità, verranno collocati a un rendimento estremamente basso e cioè attorno all’1,55%, avvicinandosi sempre più al tasso di rifinanziamento della Bce che dopo il rialzo dello 0,25% atteso dal mercato in luglio dovrebbe raggiungere quota 1,50 per cento. In asta oggi anche i T-bill portoghesi a 3 e 6 mesi (Lisbona rimborsa oggi 4,9 miliardi di bond in scadenza) mentre sarà molto seguita domani l’asta dei Bonos spagnoli a 10 e 15 anni fino a 3,5 miliardi.