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 2011  giugno 11 Sabato calendario

PARLA COME GESTICOLI. I FUNAMBOLI DEL SILENZIO


La maggior parte degli italiani, e con essa una buona parte degli addetti ai lavori, non se ne sono nemmeno accorti. Ma martedì scorso la commissione Affari sociali della Camera ha ripreso a discutere sulla proposta di legge - già approvata in Senato - contenente le disposizioni per la promozione “della piena partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva” e il relativo “riconoscimento della lingua italiana dei segni”, cosiddetta Lis.
E mentre i deputati discutevano, i sordomuti, che in Italia sono più di 900mila, protestavano davanti a Montecitorio. Una protesta civile, sostenuta solo da qualche esponente della maggioranza, come il consigliere comunale del PdL di Roma, Ludovico Todini, ma quanto mai legittima.
Perché quella legge, oltre a ribadire il diritto delle persone sorde all’integrazione scolastica, lavorativa e sociale, prevede anche il riconoscimento della lingua italiana dei segni (Lis), importante mezzo di comunicazione per i sordomuti. E siccome quel tipo di linguaggio viene usato nei telegiornali a loro dedicati, che la Rai manda regolarmente in onda da sedici anni a questa parte, il suo riconoscimento giuridico è pressoché fondamentale.
Vedere mani che si muovono sicure e spedite nell’aria, che assumono forme e sembianze particolari, che sembrano dipingere figure invisibili, trasformando fatti in segni, per chi è normodotato può sembrare una stranezza. Ma quella stranezza inserita nei telegiornali in Lis che la Rai manda in onda, rappresenta una vera e propria finestra sul mondo per chi normodotato non è. Va detto che la Rai, sin dagli anni ’60, ha iniziato a sperimentare la traduzione dei programmi in linguaggio Lis, ma soltanto un decennio dopo hanno preso il via gli studi sulla sottotitolazione (allora esclusivamente per i programmi pre-registrati). Oggi la vera frontiera della comunicazione senza barriere sono i telegiornali, in onda alternativamente sulle tre reti della Rai tre volte a giorno. La traduzione in diretta e simultanea viene effettuata anche in occasione dell’intervento di fine anno del capo dello Stato.
A guidare la redazione dei segni è Maria Luisa Franchi, membro dell’Anios e traduttrice. Con la Rai, cosi come le altre 12 persone che lavorano con lei, la Franchi è legata con un contratto di collaborazione, non essendo una dipendente della tv pubblica. Eppure l’impegno nel tradurre i telegiornali è pari a quello dei conduttori delle varie testate. Senza di loro i sordomuti italiani non avrebbero quelle finestre informative necessarie per capire cosa sta avvenendo attorno a loro. Con quei segni, con quelle mani d’oro, i fatti diventano parole. Certo, nella maggior parte dei paesi Ue, quasi tutte le principali edizioni dei tg sono corredate dalla finestra per la traduzione in diretta e simultanea col linguaggio dei segni. Un traguardo che la Rai potrebbe raggiungere nei prossimi anni. Allo stato attuale i telegiornali in Lis vanno in onda dal lunedì al venerdì, apartire dalle 7.30su Rai Uno, alle 15 su Rai Due e alle 18.05 su Rai Tre. Il sabato e la domenica, invece, cambiano gli orari. Alle 9.30 tocca al Tg1, alle 15 al Tg3 e alle 18 al Tg2. Infine, dal 2010, il notiziario del weekend di Autostrade viene tradotto in Lis ed è visibile sul web. I conduttori-interpreti sono Cristina Cuccurullo, Silvia Del Vecchio, Maria Luisa Franchi, Gianna Rocchi. Perché anche i sordomuti, come tutti noi del resto, preferiscono evitare le code e gli ingorghi quando decidono di partire.
E, per fortuna, la Rai non si è scordata di questo particolare.