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 2011  giugno 15 Mercoledì calendario

CHI È LUIGI BISIGNANI


Questa mattina Luigi Bisignani è stato posto agli arresti domiciliari su richiesta dei pm di Napoli Francesco Curcio e Henry John Woodcock. Di Luigi Bisignani si sa che ha fatto il giornalista all’ANSA, che era iscritto alla P2 e che durante Tangentopoli fu condannato a tre anni e quattro mesi nel processo per la tangente Enimont. Oggi è dirigente del gruppo Ilte Pagine Gialle, ma sul suo conto circolano da anni molte voci e racconti – anche molto accreditate, ma che tali rimangono – che lo vogliono addirittura “uno degli uomini più potenti d’Italia”, influente lobbista e faccendiere dalla rete relazionale infinita.

Stando a quanto scrive il Corriere della Sera, Bisignani sarebbe stato arrestato per “ricatti, corruzione e concussione”. Insieme a lui sono stati chiesti gli arresti domiciliari anche per il senatore del PdL Alfonso Papa. L’inchiesta è quella denominata poco originalmente “P4″. Fiorenza Sarzanini sul Corriere scrive che i pm stanno indagando su “un sistema informativo parallelo, quella che per i magistrati potrebbe essere una vera e propria associazione per delinquere finalizzata alla gestione di notizie riservate, appalti e nomine, in un misto, secondo l’accusa, di dossier e ricatti, anche attraverso interferenze su organi costituzionali”.

Circolano molti ritratti di Luigi Bisignani, tutti caratterizzati in misure diverse dalla stessa scarsa chiarezza e precisione di fatti e informazioni. Di seguito quello pubblicato lo scorso marzo dall’Espresso, di Emanuele Fittipaldi, e quello realizzato dalla redazione dell’Infedele.

«Nel centro di Roma c’è un taxi che è sempre occupato, e che non prende mai chiamate. Inutile alzare la mano o fare un fischio se qualcuno lo incontra tra i vicoli dietro piazza di Spagna o davanti a Palazzo Chigi: il taxi inevitabilmente tira dritto per la sua strada. Perché da anni il conducente, Paolo, ha un unico affezionato cliente, un imprenditore che ha trasformato la macchina in una specie di ufficio mobile, con palmari, computer e attrezzature tecnologiche sparpagliate sui sedili. Il passeggero indossa sempre un vestito blu (sartoria napoletana) una camicia bianca e una cravatta blu, e si chiama Luigi Bisignani. Per gli amici, semplicemente Gigi. Chi è? “Come chi è? Oggi è l’uomo più potente in circolazione. Più potente di me”, ha detto Silvio Berlusconi a un fedele collaboratore che gli chiedeva informazioni sull’individuo che usciva da quel taxi bianco.
Forse Berlusconi esagera, ma il suo amico Gigi, ex piduista che non girerebbe mai in un’auto blu, condannato negli anni Novanta a due anni e otto mesi per aver portato decine di miliardi di lire della maxitangente Enimont nella banca vaticana dello Ior e oggi di nuovo al centro di un’inchiesta della procura di Napoli denominata “P4″, è di sicuro uno dei personaggi più influenti e misteriosi d’Italia. Un cinquantasettenne che ufficialmente amministra una stamperia, la Ilte, ma che è considerato da tutti, nei palazzi del potere, il capo indiscusso di un network che condiziona la vita del Paese. “La ditta”, lo chiamano ministri, onorevoli e boiardi che fanno la fila nel suo ufficio a piazza Mignanelli per omaggiare, chiedere favori, consigli e discutere di nomine pubbliche e affari. “Che lavoro fa davvero Gigi? Diciamo che è un maestro nel mettere insieme persone e interessi convergenti”, spiega chi lo conosce dai tempi della P2. “Un uomo curioso e geniale con un portafoglio relazionale pazzesco. Decine di potenti gli devono la carriera. La rete su cui si fonda il sistema romano di Berlusconi l’ha creata lui, ed è lui a saper muovere più di tutti le leve”».