varie, 15 giugno 2011
finire Holger H. e Manfred H. tedesco il primo, austriaco il secondo, erano stati rispettivamente marito e amante di Estibaliz Zabala Carranza Goidsargi, 32 anni, spagnola di origini messicane, bella e minuta, titolare di una gelateria a Vienna
finire Holger H. e Manfred H. tedesco il primo, austriaco il secondo, erano stati rispettivamente marito e amante di Estibaliz Zabala Carranza Goidsargi, 32 anni, spagnola di origini messicane, bella e minuta, titolare di una gelateria a Vienna. Nel 2008, dopo l’ennesima lite col consorte, prese un fucile e quando lo vide seduto al computer gli sparò alle spalle. Lì pe rlì fu colta dal panico, ma poi si ricordò una notizia trasmessa in tv su dei cadaveri murati in casa, allora andò da un ferramenta, comprò una sega circolare, tornò a casa, fece a pezzi la salma, gettò i resti nei sacchi neri della spazzatura e infine, preparata la malta, murò il marito a tocchi nella cantina della gelateria. Da allora la sua vita riprese serena e tranquilla, tanto che i clienti la chiamavano la «baronessa del gelato». Nel 2010 si fidanzò con un Manfred H., figlio di un politico locale: una notte di novembre, sorprendendolo nel sonno, freddò pure lui con lo stesso fucile del primo omicidio, lo tagliò a pezzi, lo murò in cantina, e poifece credere a tutti che era sparito nel nulla. Quindi si fidanzò con un Roland all’oscuro di tutto, che due mesi fa la mise incinta. Lunedì 6 giugno alcuni operai, scendondo nella cantina della gelateria per dei lavori nel palazzo, scoprirono i resti di una gamba mezza murata. La polizia arrivò sul posto, trovò la testa del marito e i pezzi dell’amante, e emise nei confronti della «mantide di Vienna» un mandato di cattura europeo. L’assassina, prosciugato di corsa il conto in banca, arrivò in treno a Udine e lì, mercoledì 8 giugno, incrociò un giovane artista di strada che se ne invaghì e la ospitò a casa sua. Lui però, insospettito dal fatto che la donna cercava di continuo su Internet notizie sui sui delitti, venerdì 10 giugno avvisò il 113. Arrestata, la donna, all’apparenza «dolce, sensibile, una che ingannerebbe chiunque» svelò ai poliziotti ogni dettaglio dei delitti, spiegando che i due uomini la maltrattavano. Tra il 2008 e il 2010 in una gelateria a Vienna.