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 2011  giugno 15 Mercoledì calendario

SPORT ESTREMI, PER VOCE ARANCIO

Il 12 maggio 1995 la rete televisiva statunitense Espn, specializzata in programmi sportivi trasmessi 24 ore su 24, manda in onda gli Extreme Games: sport d’azione caratterizzati da un alto livello di rischio e praticati in ambienti diversi (aria, acqua, neve ecc.). Nasce così l’espressione Extreme Sports, sport estremi.

«L’estremo è ricerca. Del limite da superare, della meta più lontana che un uomo può proporsi di raggiungere. E, una volta che l’ha raggiunta, l’estremo diventa un ulteriore limite, una meta ancor più lontana» (Patrick De Gayardon).

Negli ultimi dieci anni il settore degli sport estremi ha avuto un incremento del 200%. Alcune attività sono sempre più richieste: ecco quanto costano e che cosa serve per praticarle in sicurezza.

Il canyoning (o torrentismo) consiste nella discesa a piedi, con tuffi, scivolate e arrampicate di corsi d’acqua di portata ridotta (in genere inferiore ai 200 litri al secondo) e con forte pendenza. Per praticare questa disciplina non servono particolari doti atletiche, bastano buona resistenza e capacità natatorie e arrampicatorie. Un percorso dura in media fra le due e le otto ore. Una volta intrapresa la discesa, non è possibile ritornare indietro, ma solo proseguire. In Italia il canyoning si pratica in Veneto, Trentino, Friuli, Piemonte, Lombardia, Sardegna e Abruzzo. Nel resto d’Europa, in Francia, Spagna, Svizzera e Austria.

L’attrezzatura di base per fare canyoning comprende: muta, cappuccio, calzari e guanti in neoprene, scarpe in gomma mista a neoprene, imbragatura, moschettone, discensore, cordini di sicurezza e autobloccanti, coltello, casco e fischietto, corde, perforatore e tasselli, contenitori stagni per provviste e materiale di pronto soccorso. Prezzo: circa 1000 euro. Con 50 euro al giorno si può noleggiare tutto. Un corso di primo livello presso la Scuola Nazionale Canyoning (e-mail: scuola@canyoning.it) costa 240 euro (cinque giornate più alcune sere). Un’uscita, cinquanta euro.

Sul sito del Cica Rude Clan, associazione sportiva dedita alla pratica e alla diffusione del torrentismo, ci sono 280 schede dettagliate di percorsi in Italia e all’estero.

Maurizio Biondi della Scuola nazionale canyoning: «Lo sport estremo non esiste. Lo è, semmai, il modo di praticarlo. Qualsiasi sport può diventare estremo quando, per nostra scelta o per le particolari circostanze, i margini di sicurezza non vengono rispettati e anche il più un piccolo errore può diventare fatale».

Il principale fattore di pericolo per questo sport sono le piene improvvise. Per questo, molti decidono per una polizza assicurativa, il cui costo va dai 75 ai 169 euro. Sport simili: hydrospeed, bodyboard, kitesurf, rafting ecc.


Il wingsuit flying nasce dall’evoluzione del paracadutismo: in pratica, grazie a una particolare tuta, permette a chi lo pratica di “volare”, trasformandosi in moderni Icaro. Più precisamente questo sport è una tecnica di volo da praticare con una tuta alare (in inglese, wingsuit) che, aumentando la superficie del corpo, rallenta la velocità di caduta (da 200 km/h a 70 km/h) e permette di spostarsi in orizzontale a una velocità di 130 km/h. Prima di saltare è meglio consultare un coach e frequentare un corso (costo: 200 euro circa). Prezzo di una wingsuit Prodigy della PhoenixFly (principianti): 550 euro; Phantom (livello intermedio): 750 euro; Gost (esperti): 910 euro. La wingsuit si usa anche nel B.A.S.E. jumping. Non tutti possono praticare questo sport: possono fare wingsuit solo paracadutisti con 500 salti totali o 200 salti negli ultimi 18 mesi. Maggiori informazioni si trovano sul sito http://www.verticalflyitalia.com. e su www.easytofly.it Tra gli sport dell’aria si può provare il bungee jumping, deltaplano, paracadutismo, sky surf, sky diving ecc.

Lo speed-riding è una specialità che unisce lo sci al volo in parapendio grazie a vele da 12-14 metri. Per praticare questo sport è richiesta una buona forma fisica, la conoscenza delle vele veloci e saper sciare. La pericolosità è legata al tipo di pendio scelto, alla presenza o meno di rocce e dislivelli superabili con voli in planata. L’equipaggiamento è quello da sci alpino, cui va aggiunta un’imbragatura e una vela specifica (1.600 euro). Noleggiarle per le prime uscite costa trenta euro l’ora. Si pratica in Val Senales (Alto Adige), a Buffaure e sulla Marmolada (Val di Fassa), sul Monte Rosa. La pratica sulle piste da sci è assolutamente vietata. Maggiori informazioni su http://www.speed-riding.it

Sulla neve ci si diverte anche con l’heliski, il kitewing, lo sleedog, lo snowbite, l’ice climbing, lo snowcross, lo slopestyle ecc.

Giammarco Polselli, psichiatra e psicoterapeuta del Policlinico Umberto I di Roma: «Dopo un volo in parapendio si ha la sensazione di aver superato una prova incredibile, quasi di aver “vinto” una sfida con la morte ma questo, se esasperato dal desiderio ossessivo di farcela a tutti i costi, potrebbe scivolare in un “delirio di onnipotenza”, spostando il traguardo del raggiungimento dell’autostima in un contesto non realistico».

Lo skyrunning è la corsa in alta quota (tra i 2.000 e i 4.000 metri) I percorsi variano dai 25 ai 50 km e sono prevalentemente fuori strada, con tratti sconnessi o innevati, la cui difficoltà alpinistica non supera il secondo grado di difficoltà e la pendenza il 40%. Il limite consiste nel superare, oltre la difficoltà della corsa, quella della quota (riduzione di ossigeno, aumento radiazioni solari, basse temperature, disidratazione, cefalea ecc.). L’attrezzatura deve essere leggera, ma allo stesso tempo termica e traspirante: scarpe da running impermeabili, fuseaux in microfibra, maglia, giacca antivento, cardiofrequenzimetro, occhiali, fascia frontale, guanti, borraccia. Costo indicativo: 350-400 euro. Necessario un buono stato di salute, un’adeguata preparazione tecnica e un’alimentazione adeguata. Per ulteriori informazioni, http://www.skyrunning.it/

Dal 1992 si stima che siano oltre 10mila gli atleti che hanno corso una gara oltre i 4.000 metri.

Per chi ama stare con i piedi per terra, ci sono anche il bouldering, il trial, Mtb downhill, il parkour, il powerkite, lo streetluge, il freeclimbing ecc.

«Superare un limite, un confine stabilito, prima che coraggio, è disciplina, esperienza, aiuto della scienza, della medicina, della fisiologia, della psicologia. Solo concentrando nel corpo e nella mente queste cose si può diventare padroni dell’estremo» (Patrick De Gayardon).