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 2011  giugno 15 Mercoledì calendario

ORA ANCHE IL REFERENDUM ELETTORALE PER CANCELLARE IL PORCELLUM

Sono docenti e imprenditori, intellettuali e professionisti, ma non della politica. Si sono messi in testa di cancellare il "Porcellum" nell´unico modo che sembra loro possibile, dato che il presidente del Consiglio continua a definirlo il migliore dei sistemi elettorali: un nuovo quesito referendario. Con l´obiettivo di eliminare le liste bloccate, che stanno all´origine del Parlamento dei nominati, e il premio di maggioranza.
Il comitato "fai da te" presenterà la sua proposta giovedì nella sede della Federazione della Stampa e attorno all´iniziativa si annuncia già una nuova mobilitazione. Che potrebbe approfittare dell´onda lunga del cambiamento cresciuta con le amministrative e culminata con il successo dei quattro referendum. D´altronde, è accaduto già nel ´91 che il vecchio sistema elettorale, architrave della Prima Repubblica, venisse spazzato via dalla consultazione promossa da Mario Segni. Il cammino dei nuovi referendari tuttavia è lungo: dovranno raccogliere le 500 mila firme, in seguito dovrà pronunciarsi la Cassazione sull´ammissibilità del test elettorale che in ogni caso potrebbe tenersi non prima del 2012. Più probabile che la scossa esterna al Palazzo possa spingere il Parlamento a correre ai ripari, nonostante le resistenze del premier. Domenica scorsa, la Lega con Maroni è uscita di nuovo allo scoperto sulla modifica della legge elettorale, ponendola come condizione. Sebbene ancora ieri il loro capogruppo Marco Reguzzoni gettasse acqua sul fuoco: cambiarla «è davvero l´ultima cosa che interessa ai cittadini».
Il fatto è che qualcosa si muove anche nel Pdl. Il gruppo ha già depositato al Senato una proposta che contempla l´introduzione di collegi plurinominali e una sorta di garanzia per le quote rosa, con una riserva di un terzo delle candidature alle donne. Il progetto, al quale sta lavorando soprattutto il vicecapogruppo Gaetano Quagliariello, punta tuttavia alla modifica in via prioritaria del premio di maggioranza al Senato. Oggi la ripartizione di quel premio è su base regionale, un meccanismo che ha alte probabilità di agevolare i partiti coalizzati nel terzo polo di Casini, Fini e Rutelli. Il nuovo disegno vorrebbe equiparare il sistema a quello in vigore alla Camera: premio da assegnare su base nazionale.
Ma in Parlamento è un pullulare di proposte. Questa mattina Rita Bernardini e i Radicali presenteranno la loro in chiave maggioritaria. Pochi giorni fa, la direzione Pd ha dato vita al «caminetto» per la legge elettorale che ha prodotto il documento Violante-Bressa: doppio turno con recupero proporzionale e collegi uninominali. Non ancora presentato, in attesa di un confronto col terzo polo. Depositate invece da tempo a Palazzo Madama le due proposte di iniziativa popolare sponsorizzate da Beppe Grillo, per vietare l´accesso in Parlamento ai condannati e per tornare al proporzionale con preferenza unica.
(c.l.)