Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

«Conosci un idraulico bravo?» . O almeno uno che ti risponda al telefono nel finesettimana. O un hotel non troppo caro, l’ultimo bel libro che hai letto. Insomma, le classiche cose che si chiedono agli amici. Al bar, al telefono, a tavola. Quelle che chiedi e immancabilmente ti dimentichi nel momento in cui ti servirebbero sul serio. È su questi due fronti — la fiducia che tendiamo ad accordare agli amici e la difficoltà a ricordarci le «dritte» quando serve— che lavora LoveThis. Il sito — lanciato quest’anno e basato a Londra— vuole essere una sorta di social network del consiglio: ti iscrivi, cerchi tra gli iscritti gli amici di cui ti fidi e leggi i consigli postati da loro su argomenti vari. Oppure ne inserisci di nuovi tramite post al sito, tweet (#lovethis) o sms che poi verranno resi disponibili ai tuoi amici. L’ambizione dei creatori è dare vita a un database esaustivo e ordinato dove ricercare i consigli giusti. La ricerca si fa per «amici» (ma anche per «amici di amici» , allargando il giro, o, in mancanza di questi, per «esperti» , scelti dal sito tra gli utenti in base alle loro conoscenze in un qualche campo particolare: chiunque può candidarsi a diventare «esperto» ) o per «categorie» . Che vanno da «vacanze» a «salute» fino all’ambiziosa (o scoraggiante?) «everything else» . Un dubbio: non si farebbe prima a cercare direttamente l’amico su Facebook o via sms senza passare da LoveThis? L’obiezione è che qui i consigli sono indicizzati e — in potenza — in grande quantità, più di quelli che potremmo chiedere in linea diretta. Di sicuro c’è che ormai, da Tripadvisor a Yahoo! Answers, cercare consigli in Rete per molti di noi è diventato automatico. Più che chiedere agli amici in carne e ossa.
Giulia Zino

GIULIA ZINO