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 2011  giugno 13 Lunedì calendario

James Rebecca

• Sydney (Australia) 1970. Scrittrice • «Come milioni di casalinghe sparse in ogni angolo del mondo, anche Rebecca James si mise a scrivere il suo bestseller, tra il fruscio della lavatrice e le urla dei figli. Migliaia di agenti letterari intanto, erano impegnati a mandare al macero i bestseller manoscritti delle casalinghe, mentre centinaia di editori aspettavano frementi la perla rara, il bestseller di una casalinga che dando la pappa ai suoi piccini e stentando a pagare il mutuo, diventava e li faceva milionari. C’era già stata la miracolosa casalinga J.K. Rowling, quella di Harry Potter [...] e la miracolata casalinga Stephenie Meyer, quella di Twilight [...] Ma in che modo Rebecca James, la nuova casalinga ancora ignota e il suo presumibile bestseller dal titolo nonsense e perciò interessante, Beautiful Malice, e i noti editori internazionali, stremati per fame di facili ma introvabili besteller, avrebbero potuto venire in contatto con reciproca meravigliosa soddisfazione? Già di per sé questa storia, se non un bestseller, è quasi un romanzo. Rebecca James [...] bella ragazza biondo fragola senza trucco e spettinata, con roseo e morbido décolleté, molto naturale, antenati scozzesi forse detenuti forse secondini, vive a Armidale, una cittadina collinare di 25 mila abitanti di 53 nazionalità, nel New South Wales, a 480 chilometri da Sydney, città troppo cara per abitarci. “Ho una grande casa con un grande giardino, quattro figli maschi dai 10 ai 6 anni, ma ne voglio almeno altri tre, ho un compagno, Hillary Hudson, padre dei nostri bei bambini biondi, con un piccolo business di cucine, andato in rovina per la recessione, che c’è anche in Australia; divide con me il governo della casa e dei figli, se no lo ammazzerei: nessun aiuto esterno, dalle nostre parti non si usa, disciplina che definisco ‘nazista’ coi bambini, nessuno fiata quando alle 19 devono andare a letto, casa incasinata ma pazienza”. E il tempo per scrivere lo si ritaglia: un bestseller val bene una camicia non stirata e una pentola incrostata! Rebecca ha una sorella maggiore scrittrice e forse per questo non ha mai desiderato diventarlo; ha cominciato a scrivere per non lasciarsi invelenire dall’eccesso di pannolini da cambiare: a un certo punto erano tre i piccoli ad averne bisogno tutti insieme, e lì si rischiava la depressione. I bestseller casalinghi divennero quattro: due non uscirono mai dalla veranda, uno, Nightswimming azzardò pubblicarlo, a pagamento, un piccolo editore americano, vendite zero, per l’autrice un guadagno complessivo di 100 dollari. Poi venne questo Beautiful malice, e in Australia gli agenti sbuffarono e gli editori gentilmente respinsero. Tuttavia un angelo stava alla tavola indiavolata dei ragazzini Hudson (vedi il romanzo della grande scrittrice neozelandese Janet Frame), e passato da un emisfero all’altro, approdato in Inghilterra, il manoscritto da Armidale ottenne l’occhio benevolo degli agenti letterari C&W. Portato all’ultima Fiera del Libro di Francoforte, l’umile prodotto di una cocciuta casalinga del South West Wales, di colpo provocò un’inaspettata epidemia mondiale: prima non lo voleva nessuno, poi lo vollero tutti e si scatenò un’asta aggressiva e combattuta, trasformandolo in quel raro evento che viene definito “un fenomeno editoriale”. In tempi di crisi finanziaria e anche libraria, chi avrebbe mai pensato ad offerte di sei cifre, come quella della Bantam che batté gli altri concorrenti americani offrendo 600mila dollari per due romanzi della sconosciuta mamma disoccupata [...] le donne sono il 70 per cento dei lettori e [...] il romanzo, definito thriller psicologico dagli esperti, fa parte di quel prezioso settore che si rivolge ai young adult, i diciotto-ventenni, difficili da conquistare a meno che (e né il mercato né la sociologia riescono ad analizzarne le ragioni), si innamorino in blocco di un autore, Moccia o Yoshimoto, o Meyer, o [...] James. [...]» (Natalia Aspesi, “la Repubblica” 4/6/2010) • Vedi anche Simona Vinci, “Corriere della Sera” 10/6/2010.