varie, 13 giugno 2011
fare Sassari/ Bocciato a scuola, 16enne si impicca Lunedí 13.06.2011 08:40 Ragazzi che si tolgono la vita perché bocciati a scuola
fare Sassari/ Bocciato a scuola, 16enne si impicca Lunedí 13.06.2011 08:40 Ragazzi che si tolgono la vita perché bocciati a scuola. Di chi è la colpa? Un’altra tragedia tra i giovani. Un altro suicidio. Questa volta in Sardegna. Dopo aver appreso che sarebbe stato bocciato, un ragazzo di 16 anni, che frequentava il secondo anno di un istituto tecnico professionale, si è impiccato a Sorso (in provincia di Sassari) con la cinghia di una tapparella in un locale adiacente la sua abitazione. Il corpo è stato trovato dalla nonna che ha chiesto aiuto, ma ogni tentativo di rianimazione è stato inutile. Il ragazzo ha lasciato quattro lettere, tre indirizzate ad amiche e una ai genitori. Nelle missive avrebbe motivato la decisione di uccidersi con l’annuncio della perdita dell’anno scolastico, esperienza che non aveva mai sperimentato prima. Il 16enne di Sassari purtroppo non è un caso isolato. Qualche giorno fa, infatti, qualcosa di simile era accaduto anche nella ricca Valle d’Aosta. Bocciato all’esame di terza superiore all’Isitip di Verres. Un verdetto troppo difficile da accettare per David Bilardi, diciassettenne di Hone. Per questo motivo il giovane aveva deciso di compiere il gesto più estremo e di suicidarsi gettandosi sotto il treno regionale Aosta-Ivrea, nella stazione ferroviaria di Hone-Bard. Il treno lo ha trascinato per una decina di metri. Ma per lui non c’è stato più nulla da fare. L’ADDIO SU FACEBOOK- La vittima ha dato l’addio agli amici con due lettere, in particolare ringraziando "chi gli ha voluto bene". Inoltre ha lasciato ieri sera uno straziante messaggio su facebook in cui chiede scusa alle persone "che ha fatto soffrire". Una lettera all’amica Elisa, un’altra ad un amico e un commento su Facebook: “Forse questo è il mio ultimo mese“. Proprio in questi scritti è racchiuso il disagio di David. Sul profilo Facebook il 17enne, dopo aver chiesto scusa a tutti quelli che “ha fatto soffrire”, chiede a un’amica che la sua pagina resti aperta. Così virtualmente David continuerà a vivere. Il ragazzo, anche se non aveva ancora compiuto i 18 anni, aveva già partecipato alla festa dei coscritti, fra i quali aveva molti amici, inoltre giocava a calcio nella squadra del paese.