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 2011  giugno 13 Lunedì calendario

«Mi ritiro dal calcio, prima che il calcio ritiri me». El optimista del gol, come lo chiamò Carlos Bianchi, stanotte ha salutato la Bombonera di Buenos Aires, la sua tana, lo stadio del Boca che ha vibrato 129 volte, dal 1997 a oggi, per i suoi gol, e si sa che quando la Bombonera viene giù per un gol è uno spettacolo unico: nessuno ha mai segnato in quello stadio quanto Martin Palermo, che a 37 anni e mezzo ha annunciato il ritiro

«Mi ritiro dal calcio, prima che il calcio ritiri me». El optimista del gol, come lo chiamò Carlos Bianchi, stanotte ha salutato la Bombonera di Buenos Aires, la sua tana, lo stadio del Boca che ha vibrato 129 volte, dal 1997 a oggi, per i suoi gol, e si sa che quando la Bombonera viene giù per un gol è uno spettacolo unico: nessuno ha mai segnato in quello stadio quanto Martin Palermo, che a 37 anni e mezzo ha annunciato il ritiro. In Boca-Banfield, giocata la scorsa notte, è stato festeggiato dal suo pubblico, con una maglia celebrativa in cui il numero 9 e il suo nome erano stampati a lettere dorate. Massimo marcatore nella storia del Boca (235 gol ufficiali) con cui ha vinto 14 titoli (8 internazionali), 5° miglior realizzatore di tutti i tempi nel campionato argentino: eppure con quei piedi non proprio dolcissimi nessuno l´avrebbe mai pronosticato. Ma lui è stato "l´ottimista del gol": ci ha sempre creduto e alla fine la palla andava dentro. Palermo è stato anche El loco, il pazzo, e l´uomo dei gol bizzarri, grotteschi, delle imprese comunque memorabili, un barone di Munchhausen sul rio de la Plata. I tre rigori sbagliati in Argentina-Colombia 0-3, Coppa America 1999, li ricordano tutti. Pochi, invece, rammentano quando segnò un rigore al Platense calciando con entrambi i piedi contemporaneamente. Indimenticabile anche la doppietta in sei minuti al Real Madrid, Intercontinentale 2000. O il gol di testa, da 40 metri, al Velez nel 2009; o quel sinistro da 61 metri, tirato su da un campo che era una palude, che finì dritto dritto nella porta dell´Independiente. Una volta invece si infortunò dopo un´esultanza, saltando su un muretto che cedette, quando giocava al Villarreal: frattura della caviglia e 6 mesi fuori. In Nazionale non l´hanno quasi mai voluto, a parte quando l´ha allenata il suo amico Maradona: appena 15 presenze in 12 anni, e 9 gol, ma uno specialissimo, il 2-1 al 93´ contro il Perù nel 2009, che valse la qualificazione ai Mondiali. Dove ha esordito a 36 anni, contro la Grecia, e anche quel giorno El loco segnò il suo golletto, tanto per lasciare la solita impronta. (a.s.)