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 2011  giugno 13 Lunedì calendario

ROMA - Sanità, pubblico impiego, pensioni, costi della politica, cessione di immobili. Il cantiere della mega manovra triennale da 40 miliardi è in fibrillazione

ROMA - Sanità, pubblico impiego, pensioni, costi della politica, cessione di immobili. Il cantiere della mega manovra triennale da 40 miliardi è in fibrillazione. Il timing è quasi certo: entro il 18 giugno il ministro dell´Economia Tremonti renderà pubbliche le 500 pagine, elaborate da più di 100 tecnici, con uno screening completo delle spese e delle entrate dello Stato. Il 20 all´Ecofin l´intervento sarà preannunciato a Bruxelles, con tutta probabilità il 23 sarà il giorno del varo dei due provvedimenti clou: il decreto con i tagli (3 per quest´anno, 8 per il prossimo, 15 per ciascuno dei due successivi) e la legge delega per la riforma fiscale. La svolta nella natura della manovra dovrebbe arrivare sul grosso dei tagli alla spesa dei ministeri e delle pubbliche amministrazioni: ieri, accogliendo l´invito del direttore generale di Bankitalia Saccomanni, il ministro dell´Economia ha detto di essere "assolutamente a favore dei tagli non lineari". Una apertura alla pratica della spending review, inaugurata da Padoa-Schioppa e oggetto dei lavori della commissione dell´ex sottosegretario di Ciampi, Piero Giarda. La sanità sarà il terreno sul quale il federalismo potrà coniugarsi con il rigore e non solo con gli aumenti delle tasse. Il metodo dei costi standard, che sostituirà quello in base al quale le Regioni vengono rimborsate a pie´ di lista, dovrebbe consentire risparmi fino a 6 miliardi. Tutte le spese della sanità, dalle degenze all´assistenza, saranno tarate sui costi più bassi delle Regioni modello, a partire dalla Lombardia, e il resto d´Italia dovrà adeguarsi. La stretta sugli acquisti di beni e servizi investirà l´intera pubblica amministrazione con il potenziamento della Consip, l´agenzia del Tesoro che ha il compito di bandire le gare. Il pubblico impiego, già tartassato da tempo, potrebbe pagare un nuovo pesante prezzo: si parla - anche se il ministro della Funzione pubblica Brunetta ha negato - di un intervento volto a prorogare il blocco della contrattazione fino al 2014 e di riproporre la briglia sulle assunzioni. L´obiettivo è di recuperare almeno due miliardi. Non resterà fuori dal campo di battaglia il comparto delle pensioni. Benché il sistema sia stato più volte oggetto di interventi c´è ancora da elevare l´età pensionabile delle lavoratrici private che, in linea con le statali, potrebbero vedere elevata l´età di quiescenza a 65 anni. Anche le aliquote contributive per i parasubordinati sembrano destinate a crescere al 33%. Dalle misure potrebbero essere spremuti circa 6 miliardi. Se questo è il grosso dell´intervento sul Welfare, gli altri comparti non resteranno fuori della partita da 40 miliardi. I costi della politica sono nel mirino e, sebbene la Lega resista, non è escluso che l´intervento sulle province e sulla composizione degli organi della politica e della "casta" trovino spazio nel decretone. Lo chiede anche Bankitalia e ieri Tremonti ha detto che l´intervento servirà a "legittimare i sacrifici". A corollario è previsto il rilancio della lotta agli enti inutili con una nuova lista comprensiva di istituti importanti come l´Ice. A caccia di denaro non si eviterà di ricorre a forme di sanatorie per smaltire il contenzioso dei processi civili, delle liti tributarie e del mega contenzioso dell´Inps. Ai giudici tributari sarà concesso un bonus del 10% se smaltiranno le liti pendenti e se non chiuderanno i processi entro 180 giorni dovranno rispondere per danno erariale.