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 2011  giugno 11 Sabato calendario

RCS, AFFONDO DI DELLA VALLE - I

RCS, AFFONDO DI DELLA VALLE - I grandi soci di Rcs danno il benestare al riassetto della casa editrice con l’incorporazione nella capogruppo delle società italiane possedute al 100%. Resterà fuori la Rcs Libri, che ha azionisti terzi nel capitale, mentre scompariranno Rcs Quotidiani e Rcs Periodici. Il consiglio di Rcs Mediagroup – che oggi ha una funzione di holding – non subirà variazioni fino alla scadenza naturale. Non ci saranno cioè "aggiustamenti" per fare spazio ai consiglieri di board che spariranno nel processo di fusione e non sono presenti altrove (è il caso di Massimo Pini, che era vice-presidente della Periodici in rappresentanza del gruppo Ligresti e di Luca Codero di Montezemolo che era tra i "pesi massimi" del board della Quotidiani).

Ma la riunione si è prolungata per quasi tre ore a causa della discussione innescata da Diego Della Valle che avrebbe posto nuovamente sul tavolo il tema del rafforzamento della sua partecipazione in Rcs. Secondo indiscrezioni, l’imprenditore marchigiano avrebbe prospettato l’interesse a triplicare la propria quota, già forte del 5,4%, chiedendo l’autorizzazione a rilevare azioni fuori patto per salire al 15-20%, sollecitando altresì una discesa del patto al di sotto del 63,5% attualmente vincolato. Rilevare azioni fuori patto potrebbe significare acquistare le quote "rotonde" dei Benetton, dei Toti o di Rotelli oppure attingere allo scarso flottante rimasto in Borsa. Quanto al patto, pochi mesi fa aveva ribadito l’impegno a portare alla scadenza del marzo 2014 l’accordo nell’assetto attuale. Fatto sta che, assente John Elkann in rappresentanza del secondo maggior azionista (Fiat), gli altri partecipanti non avrebbero accolto con entusiasmo l’ipotesi, accendendo una discussione che per il momento non è approdata ad alcun punto fermo. Si sarebbe prospettata però la soluzione di affidare al presidente di Rcs, il notaio-giurista Piergaetano Marchetti, il mandato di studiare se esista un modo per consentire ad alcuni azionisti (non ci sarebbe solo Della Valle) di salire nel capitale di Rcs, confermando il patto ma prefigurandone la successione a scadenza. Non è stato possibile ottenere una conferma dal patron di Tod’s, ma se davvero la questione è stata posta in questi termini è improbabile che la cosa finisca qui.

Laconica la nota del patto presieduto da Giampiero Pesenti che si è limitato a comunicare: «I partecipanti alla direzione del patto di sindacato di Rcs Mediagroup hanno espresso unanime consenso alle proposte formulate dal consiglio di amministrazione per l’assemblea straordinaria convocata per il 20 e 21 giugno».

«Abbiamo approvato all’unanimità le decisioni circa la semplificazione societaria», ha annunciato uscendo dalla riunione Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di sorveglianza di Intesa-Sanpaolo e presidente di Mittel.

«Rcs Libri non c’é, non rientra nell’operazione perchè ci sono soci esterni, mentre la Quotidiani, la Periodici e la Pubblicità spariscono», ha precisato Francesco Merloni. Merloni ha poi spiegato che le società interessate all’operazione di razionalizzazione della struttura sono in tutto una dozzina, ha spiegato, su un totale potenziale di 30 controllate, ma che sarà il cda Rcs a stabilire quali verranno riassorbite. Quanto ad eventuali aggiustamenti nella composizione del board della capogruppo «il cda rimane quello fino alla scadenza, non cambia».

Alla riunione della direzione del patto erano presenti il presidente Pesenti, Giovanni Bazoli, Merloni, Roberto Bertazzoni (Smeg), Giuseppe Lucchini (Sinpar), Massimo Pini (FonSai), Renato Pagliaro (Mediobanca), Raffaele Agrusti (Generali), Marco Tronchetti Provera (Pirelli) e Diego Della Valle (Dorint). I prossimi passi saranno la riunione del comitato esecutivo il 16 giugno, prima dell’assemblea, e la successiva riunione del consiglio il 23 giugno.