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 2011  giugno 11 Sabato calendario

IL NOCCIOLO UE STA PER FONDERE NELLA GIRANDOLA DEBITI SOVRANI

Martin Wolf, commentatore di economia e finanza del Financial Times, alcuni giorni fa ha scritto un articolo (si veda Il Sole 24 Ore del 31 maggio scorso) molto importante sulle difficili scelte che i Paesi della zona euro dovranno effettuare.

Wolf ha scritto testualmente: «La zona euro, così com’è stata progettata, ha fallito. Si reggeva su una serie di principi che si sono dimostrati impraticabili al primo contatto con una crisi finanziaria e fiscale».

Per sintetizzare la sua tesi possiamo dire che alla periferia d’Europa sono già in atto corse al rallentatore alle banche e che i sistemi bancari di quei Paesi sono sostenuti soltanto da un processo in virtù del quale, per esempio, la Banca centrale d’Irlanda prende capitali in prestito dalla Bundesbank e poi li presta a sua volta alle banche private irlandesi per subentrare ai depositi che si stanno volatilizzando.

Nel grafico di questa pagina si possono vedere le richieste che le varie banche centrali si sono reciprocamente fatte, aggiornate alla fine dell’anno scorso. Si vede chiaramente per quale motivo ci troviamo adesso nella fase del panico.

La Bundesbank è già molto turbata per le ingenti richieste per i debitori nei guai, sostenuti dal debito sovrano come collaterale.

In ogni caso, però, se in conseguenza della ristrutturazione del debito i finanziamenti si arrestassero, ne deriverebbe il crollo dei sistemi bancari delle nazioni debitrici, processo che Martin Wolf ritiene che possa portare alla loro espulsione dalla zona euro (Wolf mi fa quasi apparire un ottimista!).

«La zona euro è alle prese con una scelta tra due opzioni, entrambe inaccettabili: o il default e la disgregazione parziale, oppure un supporto ufficiale illimitato», sostiene Wolf. «L’esistenza di questa opzione dimostra che un’unione stabile necessita come minimo di una maggiore integrazione finanziaria e di un più ampio supporto fiscale di quanto si fosse previsto all’inizio. Come procederà adesso la politica in queste scelte? Non ne ho proprio idea».

La Banca centrale europea continua a ripetere che una ristrutturazione è inconcepibile. Ma i programmi di austerity non stanno funzionando. Le prospettive di un ritorno alla finanza normale, più che avvicinarsi, si stanno allontanando.

tSe volete il mio parere, vi dirò che il livello dell’acqua ormai è sceso talmente tanto da esporre le barre del combustibile nucleare. Ormai ci troviamo prossimi alla fase di fusione del nocciolo.

(Traduzione di Anna Bissanti)