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 2011  giugno 11 Sabato calendario

SCHEDONE SUL PRIMATO ITALIANO NELLA PRODUZIONE DI VINO


Vedi anche articolo scaricato da Lastampa.it (1513483) e da Corriere.it (1513484)

Italia principale produttore di vino al mondo. Con i risultati dell’ultima vendemmia 2010-2011 toglie il primato alla Francia.

Lo afferma la Coldiretti sulla base dei dati della Commissione Ue che rilevano una produzione di 49,6 milioni di ettolitri per l’Italia, superiore ai 46,2 milioni di ettolitri della Francia, su un totale comunitario di 157,2 milioni di ettolitri, in calo del 3,7% (Ansa).

STABILE Sostanziale stabilità della produzione in Italia e calo in Francia (Coldiretti).

DATI Germania -25% di produzione di vino, Repubblica Ceca -36%, Ungheria -39%, Austria -35%, Romania -51%, Francia -1%, Italia invariata.

Saverio Romano, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali: «Con orgoglio possiamo annunciare di essere il primo paese produttore di vino al mondo, avendo superato anche in quantità prodotta la Francia. Un dato, quello dell’aumento della produzione, che viene esaltato dalle ottime performance che i nostri vini stanno ottenendo sul fronte internazionale, con l’aumento del 31% negli USA nel primo bimestre 2011 che rappresenta la cartina al tornasole dello stato di salute del sistema produttivo. Siamo primi anche sul fronte della qualità, con oltre il 60% del prodotto che rientra nelle denominazioni d’origine, strumento da valorizzare. Possiamo ancora crescere, anzi dobbiamo farlo».
Aggiunge: «Nei prossimi tre anni il vino italiano potrà contare su un budget complessivo di quasi 500 milioni di euro da spendere sui Paesi Terzi per sostenere le vendite e promuovere l’eccellenza dei nostri territori. Il vino dovrà costituire un traino virtuoso anche per gli altri prodotti di qualità meno conosciuti del Made in Italy. Oggi comunque è il momento di brindare all’impegno dei produttori di vino italiani che con competenza e passione, portano in alto il valore del nostro Paese nel mondo».

FECCIA Primato del Made in Italy confermato anche se si considerano i valori italiani al netto della feccia stimabile in un 5 per cento (Coldiretti).

DOC La Coldiretti sul fatturato complessivo nel 2010: «Il fatturato complessivo realizzato dal vino italiano nel 2010 è stato pari a 7,82 miliardi anche grazie al fatto che l’Italia può contare su un numero di riconoscimenti superiore a quello dei cugini francesi con 504 vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (330 vini Doc, 56 Docg e 118 Igt)» (Lastampa.it).

ESPORTAZIONI Esportazioni italiane aumentate del 15 per cento nel primo bimestre del 2011 (Lastampa.it).

LAVORO Marini, presidente della Coldiretti, sottolinea come il vino made in Italy dia opportunità di lavoro a 1,2 milioni di persone, anche grazie al primato conquistato nel mondo. Opportunità di lavoro offerte dalle aziende agricole italiane del settore: agricoltura; industria trasformazione; commercio-ristorazione; vetro per bicchieri e bottiglie; lavorazione del sughero per tappi; trasporti; assicurazioni-credito-finanza; accessori come cavatappi, sciabole ed etilometri; vivaismo; imballaggi come etichette e cartoni; ricerca-formazione-divulgazione; enoturismo; cosmetica-benessere-salute con l’enoterapia; editoria; pubblicità; informatica e bioenergie (Asca.it).

Domenico Bosco, responsabile del settore enologico della Coldiretti: «I vini made in Italy oltre a offrire un miglior rapporto qualità-prezzo sono considerati più alla moda rispetto ai francesi, visti piuttosto come prodotti di lusso, di nicchia. Gli italiani insomma penetrano in una fascia di consumo di qualità, più smart e anche più vasta».

Altri primati italiani in Europa:
• architetti iscritti all’Ordine professionale: quasi 145 mila, più di due ogni mille abitanti, il numero maggiore tra tutti i Paesi europei, dove, in media, il numero di architetti si aggira intorno a 1 ogni mille abitanti;
• secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse gli italiani risultano come i più tartassati dell’area europea, con un livello di pressione fiscale di quasi dieci punti superiore alla media (notizia del 15 dicembre 2010).