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 2011  giugno 10 Venerdì calendario

Pitarresi Giampiero

• 1973 (~) Mafioso. Uno dei quattro “uomini” stretti che coprirono la latitanza di Bernardo Provenzano (con Vincenzo Paparopoli, Vincenzo Alfano, Gioacchino Badagliacca) e che, condannati il 2 luglio 2009 a Palermo come fiancheggiatori del capo di Cosa Nostra, il 29 aprile 2011 tornarono in libertà per colpa della Cassazione che non aveva emesso in tempo la sentenza definitiva. Nel giugno 2011 la Procura generale di Palermo chiese un nuovo arresto dei quattro: «C’è il rischio che fuggano e che abbiano già ripreso il ruolo di alto livello nell’ambito di Cosa nostra» scrisse il pg, anche sulla base di una nuova informativa dei carabinieri del nucleo operativo. La corte d’appello di Palermo rigettò la richiesta, disponendo soltanto l’obbligo a restare nei comuni di residenza firmando ogni giorno in caserma. • «[...] A Palermo, il 2 luglio 2009, viene letto in aula il dispositivo della sentenza contro i quattro (Gioacchino Badagliacca, Giampiero Pitarresi, Vincenzo Paparopoli, Vincenzo Alfano). A Roma, nel palazzaccio di piazza Cavour, il processo è assegnato alla quinta sezione, presieduta da Aldo Grassi, uno delle quattro dedicate alle mafie. Una sezione, per così dire “iatturata”, dove [...] si sono susseguite molte malattie dei giudici. Sta di fatto che il 14 gennaio il caso è in udienza, ma viene rinviato perché manca la copia della sentenza d’appello. Prossima data il 14 giugno. E qui [...] il collegio, e in particolare il relatore che è responsabile del fascicolo, non si sarebbe reso conto del rischio della possibile scarcerazione. Una stranezza, perché sulla copertina dei processi, in calce, sono sottolineate le date importanti, come prescrizioni e scarcerazioni. A “tradire” i giudici potrebbe essere stato un errore nei calcoli o il fatto che, per Badagliacca, a seguito di un ricorso, il tetto della custodia era stato ridotto da sei a quattro anni. In Cassazione comunque la linea è quella di “assumersi fino in fondo ogni responsabilità”. È necessario descrivere l’identikit dei quattro fiancheggiatori per comprendere la gravità del fatto. Dal 2003 Provenzano, nascosto tra Villabate e Bagheria, aveva chiesto loro aiuti e appoggi, in particolare per il viaggio a Marsiglia, dove fu operato al braccio e alla prostata. [...] Pitarresi [...] curava le finanze del clan. [...]» (Liana Milella, Salvo Palazzolo, “la Repubblica” 5/6/2011).