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 2011  giugno 09 Giovedì calendario

E ADESSO ANCHE IL FIDO SCELLI ALZA LA VOCE "VOGLIO LA PROTEZIONE CIVILE, QUI MI ANNOIO"

«L´ozio è il mostro che devo combattere e sconfiggere».
Maurizio Scelli ha superato nella vita cime tempestose
«Ripenso a Bagdad, al mio ruolo di commissario della Croce rossa italiana, ai pericoli sventati, a quei giorni terribili e indimenticabili. Mi commuovo ancora».
Come accade ai velivoli in disarmo, lei continua inspiegabilmente ad essere parcheggiato in un hangar di Montecitorio.
«Inazione, stasi, assoluto immobilismo. Senza un perchè».
Già avemmo l´occasione di denunciare una condizione di mobbing politico.
«Berlusconi mi ha voluto con lui. Poi certo sapevo che questo è un mare abitato da pescecani».
La stanno sbranando.
«Sono indifeso e solo».
Berlusconi la amava.
«Nutro un affetto sconsiderato, illogico. Che non subisce compressioni nemmeno dallo sconforto».
La amava. Imperfetto.
«Oddio, siamo a tanto?»
E non provi a sfruttare questo momento di difficoltà del leader per avanzare pretese.
«Per me quel legame è indiscutibile».
Si dice che il prefetto Gabrielli stia per lasciare la guida della Protezione civile.
«Non conosco i dettagli, non oso approfondire».
Potrebbe toccare a lei, se la voce fosse vera.
«E´ il mio campo, la mia vita!».
Potrebbe. Condizionale.
«Il mio desiderio, la mia speranza. D´altronde so fare solo quello».
Con quali parole convincerebbe il premier?
«Il curriculum, le cose fatte in Croce Rossa. Ora parlano di primarie. Il primo che ha realizzato le primarie sono stato io, mandando quattrocentomila persone a votare il mio successore».
Le primarie in Croce Rossa?
«Ecco il regolamento: tutto già scritto, già fatto».
E se Berlusconi intendesse approfondire altri aspetti?
«C´è l´Unitalsi, un mondo fantastico al servizio degli infermi. E chi ha guidato l´Unitalsi?».
Non basta.
«Ho pronto un piano di sgravi che - se applicato - da solo ridarebbe fiducia a fette importanti di elettorato nostro. Migliaia di voti rientrerebbero alla base».
Non convince.
«Il patimento più acuto per me è l´immobilismo».
Immobile invece e purtroppo. La prospettiva, come sa, è di continuare ad essere un deputato senza incarichi.
«Se Montecitorio divenisse una prigione, attenderei l´ora buona per poter evadere».
Va da Fini?
«Se qui tutto si fa impossibile, ringrazio e saluto».
Dove fugge?
«Magari a Lourdes. Resta sempre una speranzella nell´Unitalsi».