Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 10/6/2011, 10 giugno 2011
IL FATTO DI IERI - 10 GIUGNO 1907
Dal cuore della Cina alle steppe della Mongolia, agli sterrati siberiani, alle lande di Russia. Attraverso gli Urali, il fango e i deserti sabbiosi, e poi giù, fino al centro della Ville Lumière. Sedicimila chilometri, due mesi di viaggio, per la mitica transcontinentale, la Pechino Parigi, il raid a quattro ruote più duro e pazzo del mondo. “La più gigantesca prova di resistenza per un motore” aveva scritto il giornale Le Matin che per primo aveva lanciato la sfida tecnologica, raccogliendo al nastro di partenza, il 10 giugno 1907, l’adesione di cinque equipaggi, compreso il team delle meraviglie di casa nostra, il principe, il giornalista e il meccanico. Tutti a bordo dell’Itala 35/45 Hp, due tonnellate per 8 litri di cilindrata. Gentleman-driver, Scipione Borghese, aristocratico fan di auto, in tandem con Ettore Guizzardi, talento dei motori, e Luigi Barzini, inviato del Corriere. Primi all’Arc de Triomphe, dopo 60 giorni di rocambolesche avventure, surclassando le altre quattro vetture giunte a distanza di mesi. Di quell’epica impresa, documentata da Barzini con dispacci inviati dalle più sperdute stazioni telegrafiche, ci resta un suo magnifico libro. “La metà del mondo vista da un’automobile”.