Loretta Napoleoni, il venerdì di Repubblica 10/6/2011, 10 giugno 2011
I NUOVI RICCHI CINESI AFFAMATI DI JET PRIVATI
In Cina ci sono cento milioni di miliardari, tutti ufficialmente
comunisti, ed è normale che molti vogliano viaggiare con il loro jet privato. Ecco perché quest’anno alla fiera dell’aviazione civile di Shanghai c’è stato il pienone. Dalla Dassault Aviation, che produce il popolarissimo Falcon Jet, alla Gulfstream, popolarissima nel Medio Oriente, tutti i produttori di aerei privati considerano il mercato cinese una vera cuccagna.
I motivi sono presto detti: l’alto numero di miliardari che non ha mai posseduto un aereo personale, e infatti non esiste in Cina il mercato dell’usato per i jet; i cinesi poi non badano a spese, non acquistano i modelli più economici per poi passare al superlusso, ordinano direttamente aerei al di sopra dei cinquanta milioni di dollari; quasi tutti, poi, pagano in contanti.
A quanto pare a Pechino non dispiace che i ricchi viaggino comodi: negli ultimi anni ha messo in cantiere centinaia di aeroporti, vagliato migliaia di richieste di immatricolazione e liberalizzato i cieli.
Dieci anni fa, la domanda di jet privati cinese non esisteva, oggi già rappresenta il 12 per cento del mercato mondiale; sebbene siamo ancora lontani dai valori americani (42 per cento) ed europei (22,8) questa ha superato la domanda mediorientale e africana (9,2) ed è a ridosso di quella Sudamericana(14,3). Se avete soldi da investire, acquistate le azioni di chi vende jet ai cinesi: questo settore sembra immune dalla recessione.