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 2011  giugno 10 Venerdì calendario

IL GIALLO DELLE SVEGLIE IMPAZZOTE. VANNO AVANTI 5 MINUTI AL GIORNO

La media è di cinque minuti al giorno. La sera regoli con il segnale orario della mezzanotte la radiosveglia, l’indomani mattina ti svegli con cinque minuti di anticipo. E se non te ne accorgi, in due giorni fanno dieci, in tre quindici... Le radiosveglie siciliane da quasi tre settimane fanno di testa loro. Sta accadendo da Catania a Palermo, da Enna ad Agrigento. Le sveglie, e tutti gli altri orologi di casa alimentati a elettricità, vanno avanti, corrono più del dovuto.
C’è chi ha comprato la radiosveglia nuova pensando che quella che lo aveva fedelmente servito per decenni si fosse improvvisamente messa in pensione, e non è cambiato nulla, nel senso che anche quella nuova ha lo stesso problema. Il motivo è un mistero, molti pensano agli strani e mai spiegati fenomeni di Canneto di Caronia, anche se c’è chi punta il dito contro il servizio di distribuzione della corrente elettrica nell’isola. A lanciare l’allarme sono stati due ricercatori che lavorano alla St Microelectronics di Catania che, conversando su Facebook, hanno scoperto di avere lo stesso problema. Un post in bacheca, e in pochi minuti si è scoperto che quel problema ce lo avevano in tanti.
E così si viene a sapere che dallo scorso 20 maggio, e le date in qualche modo potrebbero coincidere, è stato scollegato per manutenzione il cavo sottomarino che dalla Calabria porta energia elettrica in Sicilia e, questa l’ipotesi, la distribuzione sarebbe avvenuta alla frequenza di 60 hertz invece dei 50 previsti.
«Questo può aver provocato piccole accelerazioni negli orologi - dice Rosario Lanzafame dell’università di Cataniama ora il problema sembra risolto». Le società che hanno a che fare con l’energia elettrica respingono le accuse. Alla Terna, che la distribuisce, dicono che il cavo sottomarino scollegato «non provoca nessuna variazione di frequenza nella distribuzione, semmai se qualche problema c’è nella frequenza questo nasce dal produttore». Dunque palla all’Enel che ribatte: «La regolazione della frequenza è un compito esclusivo di chi gestisce il flusso ad alta tensione». Cioè a Terna.
In attesa che finisca il rimpallo di responsabilità, in Sicilia si consiglia insomma di usare la sveglia del telefonino o quelle radiocontrollate ma rigorosamente a batteria.