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 2011  giugno 09 Giovedì calendario

SALE LA RICCHEZZA PRODOTTA: 570 EURO IN PIÙ A PERSONA - A

piccoli passi la ricchezza prodotta dagli italiani riprende a marciare. Nel 2011, secondo le previsioni elaborate da Unioncamere e Prometeia, ogni italiano produrrà 23.500 euro di valore aggiunto: al lordo dell’inflazione 570 euro in più rispetto al 2010. Non basta per fare festa, perché le differenze territoriali rimangono marcate e perché si resta lontani dai livelli pre-crisi, ma il dato segnala almeno una tendenza a ripartire.

«È un elemento in più dopo l’andamento positivo di fatturato e ordini nei primi tre mesi dell’anno» osserva Ferruccio Dardanello, presidente Unioncamere aprendo la 133esima assemblea delle camere di commercio. E tra aprile e giugno le imprese italiane contano di realizzare 60mila assunzioni in più rispetto allo stesso periodo del 2010». Una fotografia che conferma come il sistema italiano abbia retto, commenta il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani, ammettendo però che persistono punti deboli. «Lo scorso marzo il fatturato dell’industria è cresciuto del 12% rispetto allo stesso mese del 2010 – ricorda – e gli ordinativi addirittura del 21%. Ma stenta a ripartire la domanda domestica, con ricadute sul commercio, sulle costruzioni e in parte anche sul turismo interno».

Il Sud, primeggia nelle previsioni di assunzioni mentre perde ancora il confronto con le altre aree del Paese in termini di valore aggiunto pro capite. Considerato 100 il valore aggiunto per abitante previsto a livello nazionale per il 2011, il Nord-Ovest registrerà 120,2, il Nord-Est 119, il Centro 111,7, mentre il Mezzogiorno resta staccato a 67,1. A guidare la classifica delle 103 province è Milano con 35mila euro e una crescita rispetto al 2010 di 1.360 euro, seguita da Bologna (31.600 euro e 1.140 euro di incremento). Alle loro spalle Roma, Modena, Trieste, Firenze, Parma, Mantova, Trento. Sono occupate invece da province meridionali le posizioni di coda: Crotone (13.200 euro), Caserta (13.500), Agrigento (13.600), Foggia ed Enna (14.100). Non mancano però casi di province più dinamiche seppure con incrementi inferiori alla media del Centro-Nord: su tutti Bari (79esima con un incremento di 570 euro a 16.400) e Chieti (68esima con aumento di 640 euro a 19.400 euro).

Più uniforme, tra le diverse macroaree del Paese, la mappa delle province meno dinamiche, che a fine anno non faranno registrare significativi cambiamenti rispetto al 2010: si va da Imperia, Asti e Rimini a Grosseto a Lecce, Nuoro e Caserta.

Capitolo assunzioni. Unioncamere, sulla base del sistema informativo Excelsior, stima che saranno quasi 317mila quelle che verranno effettuate dalle imprese italiane entro la fine di giugno (+58.500 su base annua), delle quali 220mila a carattere non stagionale. A fare da traino il settore dei servizi, 220mila di cui 135mila a carattere non stagionale, con un contributo più spinto da logistica, servizi alle imprese e informatica mentre commercio al dettaglio e turismo calano. Riprendono quota le assunzioni nel Mezzogiorno: poco meno di 100mila quelle previste nel secondo trimestre 2011, 18.580 in più del 2010. In valore assoluto è il dato più alto, anche se va letto con cautela perché include anche assunzioni temporanee per la stagione estiva già contabilizzate tra aprile e giugno.