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 2011  giugno 09 Giovedì calendario

Nucleare: perché e cosa si vota? - Che cosa prevede il quesito referendario sul nucleare? Il testo del quesito referendario numero 3 (scheda di colore grigio) è stato modificato la scorsa settimana dalla Corte di Cassazione, dopo che il governo aveva abrogato le norme che consentivano la produzione e l’installazione di centrali nucleari, rendendo inutile, di fatto, il referendum

Nucleare: perché e cosa si vota? - Che cosa prevede il quesito referendario sul nucleare? Il testo del quesito referendario numero 3 (scheda di colore grigio) è stato modificato la scorsa settimana dalla Corte di Cassazione, dopo che il governo aveva abrogato le norme che consentivano la produzione e l’installazione di centrali nucleari, rendendo inutile, di fatto, il referendum. La nuova formulazione è diversa da quanto proposto dai comitati referendari e su cui si sono raccolte le firme. Chiede agli elettori se vogliono che vengano abrogati i commi 1 e 8 dell’articolo 5 del dl 31/03/2011 n.34 convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75. Il comma 1 chiede che per motivi di sicurezza «non si proceda alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare». Il comma 8 prevede l’adozione della Strategia Energetica Nazionale da parte del consiglio dei Ministri entro dodici mesi. Nella Strategia saranno incluse «le priorità e le misure necessarie per garantire la sicurezza nella produzione di energia, la diversificazione delle fonti energetiche e delle aree geografiche di approvvigionamento, il miglioramento della competitività del sistema energetico nazionale e lo sviluppo delle infrastrutture nella prospettiva del mercato interno europeo, l’incremento degli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore energetico». Chi ha proposto il referendum? Sono oltre 80 associazioni di diverso colore politico, dalle Acli all’Arci, dal Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) a Federconsumatori, da Greenpeace a Libera contro le mafie di don Ciotti. Che cosa succederebbe se vincessero i «no»? Il governo può adottare la Strategia energetica nazionale nel termine dei dodici mesi dalla data di approvazione del decreto omnibus. Può aumentare gli investimenti nella ricerca nel settore nucleare e quindi andare avanti realizzando le infrastrutture e le misure necessarie per assicurare la competitività dell’investimento. Che cosa succederebbe se vincessero i «sì»? Al di là delle modifiche, la vittoria dei Sì avrebbe un indubbio significato politico, sarebbe un segnale simbolico forte e inequivocabile, che renderebbe complicato – se non impossibile, nel breve termine – un eventuale nuovo ritorno al nucleare da parte di questo o di un altro governo. In ogni caso, in base al quesito, il Governo non sarebbe autorizzato ad adottare la Strategia energetica nazionale. Qual è la posizione del governo? Prima dell’incidente di Fukushima, il governo era favorevole al nucleare. Dopo l’incidente, temendo di non poter competere con l’effetto creato dal disastro giapponese, ha approvato una moratoria nel tentativo di cancellare anche il referendum sul nucleare. È stata la Corte di Cassazione a decidere che gli italiani avevano il diritto di votare, anche se su quesiti diversi. Il governo ha ancora fatto ricorso alla Corte Costituzionale ma ha di nuovo perso. A questo punto Pdl e Lega hanno lasciato libertà di voto agli iscritti. Secondo il ministro dello Sviluppo Romani «la consultazione su questo tema è inutile» perché «andiamo a fare un referendum su un argomento che il governo ha già risolto con una legge». Che indicazioni di voto danno i partiti di opposizione? Il Pd è per il Sì, l’Udc non dà indicazioni di voto, Fli ha soltanto chiesto ai propri iscritti di andare a votare ma senza schierarsi per il Sì o per il No. Ma secondo l’ex viceministro Adolfo Urso se vincessero i Sì sarebbe molto difficile varare il piano energetico nazionale. Che cosa ne sarà dei voti degli italiani all’estero? Non se ne sa nulla. Si sperava in un pronunciamento della Corte Costituzionale che non è arrivato. Per motivi burocratici hanno dovuto votare prima che il quesito venisse cambiato dalla Cassazione, dunque su una domanda diversa da quella su cui si pronunceranno gli italiani. Sono più di tre milioni di voti, possono rivelarsi determinanti per il raggiungimento del quorum. Verranno calcolati oppure se ne farà a meno? Secondo il ministro Elio Vito, che ieri ha risposto al question time, spetterà alla Cassazione decidere se questi voti dovranno essere ritenuti validi o meno. Dove si possono trovare maggiori informazioni su questi temi? I siti Internet dei comitati per il Sì al referendum sono www.oltreilnucleare.it e www.fermiamoilnucleare.it. Non esiste un Comitato per il No al quesito sul nucleare ma maggiori informazioni sulle ragioni di chi appoggia l’opzione nucleare si possono trovare sul sito del Forum nucleare italiano (www.forumnucleare.it) e dell’Associazione Italiana nucleare (www.assonucleare.it).