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 2011  giugno 09 Giovedì calendario

DALL’ICI NON PAGATA AL SUPERJET NELLE NUOVE CARTE DEL SAN RAFFAELE —

Una «botta» da sette milioni e mezzo solo per la svalutazione della partecipazione nella quotata Molmed. Poi dalle carte contabili del gruppo salta fuori l’Agenzia delle Entrate che contesta a don Verzè di non aver pagato l’Ici sulle proprietà in provincia di Verona, terre natie del sacerdote-manager che ha fondato l’ospedale San Raffaele di Milano. Lui e altri manager viaggiavano con l’aereo privato pagato dalla Fondazione. Un lusso costato milioni di euro. Ma nonostante ciò don Verzè era pronto a comprare un nuovo aereo: una società del San Raffaele (l’Airviaggi, partecipata fino alla scorsa estate anche dall’attore Renato Pozzetto) ha versato come cauzione 1,5 milioni di dollari per l’acquisto di un Hawker 4000 dalla Hawker Beechcraft Corporation (Hbc). Non è un velivolo per il pronto soccorso. È un business jet di ultimissima generazione, costa 21 milioni di dollari. Il vicepresidente di Hbc lo descrive così: «È ideale per i voli intercontinentali, la sua autonomia è di 6000 km alla velocità di crociera di circa 1000 km/h» . I business del San Raffaele sono in gran parte concentrati a Cologno Monzese, collegato con il centro di Milano da una comoda metropolitana, anche se occorre pagare la tariffa extraurbana. Molte notizie emergono dalle carte e dai bilanci che via via affluiscono nel grande faldone della ristrutturazione dell’ospedale San Raffaele. Pillole di una gestione destinata a passare la mano dopo aver fatto del San Raffaele un grande e invidiato polo ospedaliero e di ricerca ma con debiti per quasi un miliardo. Il 23 marzo scorso la Fondazione Monte Tabor, l’ente che governa il gruppo, aveva ufficialmente dichiarato lo stato di crisi e indicato la medicina: un piano industriale e una manovra finanziaria per non affondare. Ma i tempi sono più lunghi rispetto all’iniziale obiettivo del 30 aprile. Il tutto dovrebbe slittare a fine giugno e il passaggio chiave è ottenere dal Tribunale l’omologa del concordato. Ma il decreto del Tribunale non sarà immediato e dunque è presumibile che il «pacchetto» (dismissioni, prestito da 150 milioni delle banche, primi pagamenti ai fornitori, riorganizzazione societaria) possa essere operativo solo in autunno avanzato. Intanto si apprende che l’Agenzia delle Entrate ha contestato a una società del gruppo di non aver pagato l’Ici per anni (dal 2005) sulle aree in provincia di Verona destinate al progetto San Raffaele-Quo Vadis, un avanzato centro di ricerca scientifica. Alla posa della pietra intervenne il 22 giugno 2007 Silvio Berlusconi e gli allora presidenti delle regioni Sicilia e Veneto, Salvatore Cuffaro e Giancarlo Galan. Oggi il fisco ha presentato un conto Ici da 131mila euro. La Fondazione Monte Tabor ha promesso una sterzata nella gestione ma da allora (23 marzo) ad oggi è cambiato poco o nulla. La Fondazione continua a essere, di fatto, una holding operativa. Allo stesso tempo però chiede «una mano alla ricerca» con il 5 x mille delle tasse. I poteri ai manager di prima fila sono stati esplicitamente confermati e il vero padrone del gruppo, don Verzè, 91 anni, comanda tuttora anche nella Hsr Engineering che è quella che fa la manutenzione idraulica del gruppo.
Mario Gerevini
Simona Ravizza