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 2011  giugno 09 Giovedì calendario

UNA MATURITA’ DA FURBIX

Non solo massicce incursioni nelle enciclopedie online e in rete, digitando in fretta sulla tastiera di un iphone. La nuova frontiera per farla franca all’esame di maturità torna a ispirarsi ai cari vecchi metodi del passato. Non si tratta di bigliettini pieni zeppi di appunti, o di bignami infilati in tasca, ma dei loro nipoti prossimi sicuramente sì. Si tratta della new generation dei manabili, trasformati in striscia. La novità, lanciata dalla casa editrice Vestigium, si chiama Furbix ed è la collana di manuali tascabili in strisce supersottili, con centinaia di pagine stampate in caratteri minuti. Ce n’è abbastanza per ispirare un uso piratesco da parte degli studenti meno preparati. Il manabile, che consente ufficialmente ripassi agili e veloci, può essere facilmente nascosto sotto una cintura sostutuendo le vecchie cartuccere.
«Il volume delle vendite conferma il successo dell’iniziativa - dice Giuliano Panico, uno dei titolari della Vestigium - si parla di 2mila-3mila copie vendute per ciascun titolo, per un totale di circa venti titoli. A farla da padrone sono i temari e l’attualità; mentre a guadagnarsi la palma delle vendite è il sud Italia con Sicilia, Campania e Puglia in testa».
E i professori cosa ne pensano? Come conferma anche Giovanni Olivieri, dirigente scolastico del liceo classico e scientifico Benedetto Croce di Roma, in corso di correzione è unicamente la fluidità dello scritto a confermarne o meno l’autenticità: uno stile non può essere improvvisato, sebbene lo scarto di un voto, tra la media del commissario interno e di quello esterno, sia quasi fisiologico.
Ma è soprattutto il sano spirito di competizione a mettere al riparo i ragazzi dalla tentazione dell’aiutino, come conferma fiducioso Carlo Cipollone, dirigente scolastico del liceo scientifico Nomentano di Roma: «I maturandi di oggi appartenenti a famiglie giovani e che fanno dell’affermazione sociale il proprio obiettivo, hanno imparato a conoscere il disvalore della copiatura: la loro è una competizione alla pari».