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 2011  giugno 08 Mercoledì calendario

TANGENTI SUI RIFIUTI, ARRESTATO PATRON DEL RISO SCOTTI - MILANO

Saranno bravi a produrre il riso, ma non si può certo dire la stessa cosa per la produzione di energia elettrica. Angelo Dario Scotti, patron della omonima azienda, celebre per il suo riso pubblicizzato da Gerry Scotti, è finito ieri agli arresti domiciliari per un presunto traffico illecito di rifiuti, «finalizzato all´indebito recepimento di contributi statali destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili». Il tutto aggravato dalla corruzione di un paio di funzionari del Gse, il gestore pubblico che acquistava l´energia prodotta dall´inceneritore situato a Pavia e di proprietà della Riso Scotti Energia (Rse), di cui Angelo Dario Scotti è vicepresidente.
In carcere, su ordine del gip di Milano Stefania Donadeo, è finito Franco Centili, all´epoca funzionario del Gse, mentre gli arresti domiciliari sono stati disposti oltre che per Scotti anche per Andrea Raffaelli, altro funzionario del Gse, per Elio Nicola Ostellino, consulente energetico, e per Nicola Farina, commercialista del gruppo Scotti. Tutti accusati, a vario titolo, di traffico illecito di rifiuti, truffa, frode in pubbliche forniture e corruzione.
Secondo le indagini condotte dalla procura di Pavia con l´ausilio del Nucleo investigativo del Corpo forestale, la Riso Scotti Energia, avrebbe elargito denaro ai funzionari compiacenti del Gse per evitare di restituire allo Stato sette milioni di euro indebitamente percepiti per la fasulla produzione di energia pulita. Giorgio Radice, presidente della Riso Scotti Energia, ha ammesso, a verbale, di avere pagato, per risolvere il contenzioso con il Gse, consistenti somme di denaro in contante a favore di funzionari, con il pieno avallo e sostegno del proprietario della Scotti Energia, Dario Scotti. In particolare di avere pagato nel 2010 complessivamente 115mila euro (100mila a Franco Centili e 15mila ad Andrea Raffaelli), aggiungendo che al momento del suo arresto restava da pagare a Centili l´ultima tranche di 15mila euro. Ha poi confermato di essersi rivolto a Nicola Ostellino per farsi assistere nel contenzioso, senza avere versato a quest´ultimo, in modo diretto, somme di denaro. La conferma è arrivata da Giorgio Francescone, consigliere delegato della Rse, che ha ribadito il pagamento di tangenti a Centili, «aggiungendo che l´esborso di denaro è stato giustificato attraverso il pagamento di una fattura a favore di una società off shore per una consulenza in materia energetica».
L´impianto della Riso Scotti era già al centro di una inchiesta della procura perché utilizzava nella produzione di energia elettrica e termica, oltre alle biomasse vegetali, rifiuti di varia natura, come legno, plastiche, imballaggi, fanghi di depurazione di acque reflue urbane ed industriali ed altri materiali misti, che per le loro caratteristiche chimico fisiche superavano i limiti massimi di concentrazione dei metalli pesanti (cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo ed altri) previsti dalle autorizzazioni. Un presunto traffico illecito di rifiuti che ha generato un giro d´affari di circa 30 milioni di euro nel solo periodo 2007-2009 ed ha portato al sequestro dell´impianto e di più di 40 automezzi.
In una nota, il Gestore dei servizi energetici si è dichiarato «estraneo rispetto a eventuali comportamenti attuati da singoli» e ha annunciato di aver posto in essere, in via cautelativa, le misure a tutela dell´azienda». E in caso di responsabilità dei singoli, il Gse «considerandosi parte lesa, adotterà tutti gli opportuni provvedimenti a salvaguardia dei propri diritti e della propria immagine».