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 2011  giugno 08 Mercoledì calendario

VENDESI PORTIERE A 40MILA EURO ECCO LE TARIFFE DELLA CORRUZIONE - CREMONA

Ogni portiere ha un prezzo. Soprattutto se lo paghi per prendere i gol. Anche un centrale difensivo costa. Può valere 30 mila euro pure se è fuori da sette anni (Gianfranco Parlato). Un po´ più di un dirigente infedele (20mila euro, ds del Ravenna) e un po´ meno di un centrocampista attore (45mila). Uno che da solo, con tanto di garanzia, ti mette in scena uno spettacolo in tre atti: sconfitta secca della sua squadra, over (più di tre gol) e un doppio 1 su primo e secondo tempo (è la torta capolavoro via skype di Daniele Quattrini, detto "Quadro", mediano-centrale del Sassuolo). Se poi vuoi comprare tutta la partita, e stare tranquillo, allora devi salire. Cinquantamila euro per un incontro di Lega Pro. Centoventi per uno di serie B. Trecento, anche quattrocentomila per uno di A. Più si va su e più il trucco costa. E più diventa oneroso aggiudicarsi la prestazione del singolo giocatore. È il cartello dei prezzi degli "Zingari", i più liquidi e anche i più esigenti tra i combinos del calcio italiano. Sono loro gli impresari dei burattinai della nuova calciopoli. Sono loro che alla fonte drogano il mercato delle combine e stabiliscono il tariffario delle partite. Comprano i giocatori, li istruiscono. Investono centinaia di migliaia di euro per manipolare una partita. Poi ci puntano sopra anche dieci, venti volte tanto. In tutti i siti del mondo. Che sia un Taranto-Benevento o un Fiorentina-Roma; che in ballo ci sia il "Beppe nazionale" o il portiere di provincia inseguito dagli incubi perché gli è toccato drogare i compagni di squadra, il metodo è lo stesso. Le cifre pure. In una telefonata dell´11 marzo 2011 Mario Bressan (arrestato), ex calciatore molto vicino agli "zingari", parla con Antonio Bellavista (ex Bari, ora in carcere) e gli squaderna una serie di partite di serie A per truccare le quali i signori delle scommesse sono pronti a sborsare 400mila euro. Essendo capaci di «gestire contemporaneamente fino a cinque partite da manipolare» - scrive il gip Guido Salvini nell´ordinanza di custodia cautelare - gli zingari diversificano. È vero che alla serie C preferiscono la serie cadetta e la A. Ma quando c´è da ammaestrare la vittoria (3-1) del Taranto sul Benevento scattano: coi loro Suv Mercedes bruciano i chilometri dell´autostrada A1 e al casello di Reggio Emilia, è l´11 marzo, portano 30mila euro destinati all´ex difensore napoletano Gianfranco Parlato. Il 3-1 ovviamente esce. E la banda fa festa: quasi un milione di euro l´hanno spalmato nelle ricevitorie albanesi e sui siti dei bookmaker asiatici. Altri 400mila li hanno messi a reddito nelle agenzie italiane. Fa niente se le quote per gli scommettitori legali cadono come mele mature.
Lo schema è collaudato. Ogni biscotto inzuppato nello stagno della truffa ha un costo. E necessita di una struttura. Funziona così. Gli zingari definiscono le tariffe e pagano i giocatori venduti. Gli "albanesi", un altro gruppo del quale non si conosce ancora l´organigramma, hanno il compito di contattarli, i giocatori. Ogni giocata ha bisogno di una copertura azionaria. E a questo ci pensano i "bolognesi", il gruppo che - secondo l´accusa - aveva in Beppe Signori il finanziatore più solido. E nella triade Bellavista-Erodiani-Pirani la cerniera con i "ganci" delle combine. «I giocatori corrotti che influiranno sul risultato della partita - scrive il gip Salvini - vengono definiti dalla banda "nostri", come fossero un supporto stabile, un bene dell´organizzazione». Oppure attori. («gli zingari vogliono incontrare almeno due attori per avere garanzie», Massimo Erodiani prima di un Inter-Lecce da taroccare). Ma quanto costa corrompere un calciatore? Daniele Quadrini per far perdere il suo Sassuolo contro il Siena viene oliato con 45mila euro (lo pagano in albergo dove è in ritiro). A garanzia del buon esito del popocchio si impegna, in caso di inconvenienti - ma tutto filerà liscio - , a rimettere lui i soldi. Una specie di assicurazione-cauzione. Il "Quadro", come lo chiama il tabaccaio-allibratore Erodiani prima di collegarsi con lui via skype, dice di avere coinvolto nella truffa anche i compagni di squadra Pomini (portiere) e Bianco (difensore). Quale sarà la loro fetta di torta? «Un calciatore di Lega Pro - spiega un investigatore - può vendere la sua prestazione in campo per poche migliaia di euro. Se si sale in serie B le cifre diventano 20 e anche 45mila euro. Uno che gioca in serie A per accettare una combine può arrivare a chiedere da 40mila euro a molto di più». Gli affari migliori, ovviamente, si fanno con gli "zingari" e coi loro affiliati "bolognesi". Esempi. Nella giostra di telefonate che servono a "preparare" Spal-Cremonese, Erodiani propone a Bellavista di offrire agli zingari una dritta sicura (over) a patto che loro paghino una parte della corruzione: 50mila euro. Trenta per i giocatori coinvolti. Venti da dividere tra loro. Sempre Bellavista e Erodiani: a Marco Paoloni, l´ex portiere della Cremonese che si è venduto anche l´anima, riservano 40mila euro. Il problema è che Paoloni a volte "sbarella". Inter-Lecce del 20 marzo. Il portierone della banda bassotti promette mari e monti. Tutti sono convinti che arrivino gol a pioggia. Giocano l´over. L´operazione, data per sicura, si sfalda: vincono i nerazzurri 1-0. E i "bolognesi" perdono 150mila euro. In una conversazione non ancora agli atti si arriva a ipotizzare, per quella partita, la corruzione di sette giocatori: «Quattro difensori più due centrocampisti più il centravanti che tirava contro l´allenatore. Qui invece hanno giocato tutti alla morte». Forse non gli avevano dato abbastanza.