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 2011  giugno 08 Mercoledì calendario

2 articoli - «PARTITE TRUCCATE IN A, ACCORDI TRA LE SOCIETA’» — «Abbiamo l’idea che problemi ci siano anche in serie A, ma si tratta di accordi tra le società non ai fini delle scommesse, ma dei risultati agonistici»

2 articoli - «PARTITE TRUCCATE IN A, ACCORDI TRA LE SOCIETA’» — «Abbiamo l’idea che problemi ci siano anche in serie A, ma si tratta di accordi tra le società non ai fini delle scommesse, ma dei risultati agonistici» . Tutti si aspettavano ieri che la «bomba» arrivasse dall’interrogatorio di Marco Pirani, il dentista marchigiano considerato punto centrale del sistema delle partite truccate. E invece sono le dichiarazioni del pm Roberto Di Martino ad aprire nuovi inquietanti sospetti sulla regolarità dei campionati italiani. Il pm è reduce da sette ore di interrogatorio con Pirani, sette ore durante le quali il professionista ex dirigente dell’Ancona Calcio ha confermato l’esistenza delle truffe (o tentate truffe) sul primo gruppo di 18 incontri finito nell’ordinanza di custodia cautelare e ha accennato ad altri match sia della massima serie che di quella cadetta. Al tirar delle somme però il titolare dell’inchiesta risponde alla curiosità dei cronisti proprio sulla serie A, mescolando stupore e cautela per quello che ha ascoltato nella sua stanza nel corso della giornata: «Pirani— sottolinea il magistrato — dice di non avere conoscenza diretta di combine, la sua fonte è Erodiani (altro indagato, ndr). Risultati truccati anche nel principale campionato? Questo non è ancora provato ed è comunque qualcosa di estraneo al gruppo sul quale noi indaghiamo. Ma dagli interrogatori si ha la sensazione che dei problemi esistano anche lì visto che le informazioni passate da Erodiani a Pirani sui risultati degli incontri si sarebbero rivelate esatte» . Secondo quanto si può intuire, tuttavia, gli accordi tra club non erano funzionali alle scommesse ma alla classifica del torneo. In tutto, nelle sette ore di faccia a faccia si sarebbe parlato di una trentina di partire: le 18 del capo d’imputazione e le 4 di serie A già citate da Pirani davanti al gip (Fiorentina-Roma, Lecce Cagliari, Genoa-Lecce e Genoa-Roma); ad esse se ne sono aggiunte altre tre di B (Ascoli-Pescara, Ascoli-Sassuolo e Modena-Siena) più una di A che non è stata svelata (ma ieri sono trapelate voci su Cesena-Chievo). Non si è fatto cenno invece a Milan-Bari della stagione appena conclusa, ieri al centro di un piccolo giallo: un’indiscrezione aveva inserito questo incontro tra quelli sospetti sulla base di un’intercettazione dell’ex capitano dei pugliesi Antonio Bellavista. Il difensore di quest’ultimo, avvocato Massimo Chiusolo, però smentisce: «È una conversazione ritenuta priva di rilevanza, in essa Bellavista pronosticava una vittoria sonante del Milan poiché il Bari non stava pagando gli stipendi e lo spogliatoio era spaccato; andò a finire che il Bari giocò la partita della vita e i rossoneri pareggiarono solo negli ultimi minuti» . Un ultimo incontro citato ieri è Varese-Sassuolo, finita 1-1 in serie B, pareggio di cui il mondo degli scommettitori era certo. A farne cenno è stato Manlio Bruni, commercialista amico di Beppe Signori. Bruni è stato sentito dal gip Salvini ma il suo interrogatorio si è concentrato su come il gruppo dei bolognesi, che poteva movimentare milioni di euro, si fosse guadagnato la fiducia di chi operava per loro a Singapore; questo grazie ai buoni uffici proprio di Signori. Le perquisizioni compiute dalla squadra Mobile di Cremona nelle abitazioni e negli uffici dei «bolognesi» hanno consentito di recuperare persino un «papello» sul quale erano fissate le condizioni imposte dai referenti asiatici del gruppo: informazioni sicure, giocate che si interrompono al fischio d’inizio della partita, garanzie finanziarie certe. Ma in seguito ad alcune «bufale» arrivate dall’Italia anche quelli di Singapore avevano perduto soldi e a quel punto Bruni e soci avrebbero temuto vendette. «Ma io ho scommesso solo su Inter-Lecce e per giunta mi è andata male— si è difeso Bruni riuscendo a scambiare due battute coi giornalisti lasciando il tribunale —, in questa storia c’è chi ha raccontato un sacco di balle facendoci credere di avere agganci a destra e sinistra nel mondo del calcio e facendoci perdere un sacco di soldi» . Ma questo è ancora uno dei grandi interrogativi dell’inchiesta. «Non dimentichiamo — sono ancora la parole del pm Di Martino a chiudere la giornata— che questa pentola si è scoperchiata per caso, per l’avvelenamento delle borracce della Cremonese. Le norme in grado di prevenire il fenomeno sono insufficienti. Avessimo dovuto procedere solo per il reato di frode sportiva non avremmo potuto utilizzare né intercettazioni telefoniche né gli arresti» . Claudio Del Frate IL PUNTO - Sensazioni La quarta giornata di interrogatori del caso scommesse ha un finalino da brividi: lo regala il procuratore della Repubblica di Cremona, Roberto Di Martino, titolare dell’ inchiesta sul calcioscommesse. In serata dichiara: «Ho la sensazione che ci siano grossi problemi anche in serie A, che ci siano incontri truccati». Post scriptum, sempre del magistrato: «È una sensazione, e una sensazione senza riscontri non è una prova. La sensazione, però, che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società». Si alza il livello dei sospetti: da Signori, ex tesserato con una passione smodata per le scommesse che arriva fino a Singapore (il banco online non conosce confini), da Doni, campione sì ma chiacchierato, da Paoloni, portiere di terza categoria dalla farmacia personale e pronto all’ agguato ai compagni di squadra, si passa al quadro dirigenziale. Ma i brividi restano solo brividi (in attesa degli elementi probatori). Fronte sportivo E la giustizia sportiva? Non vede l’ ora di mettere le mani sulle carte della Procura di Cremona. L’ ufficio indagini della federazione, guidato da Stefano Palazzi, s’ aspettava ieri il fascicolo. Non è arrivato nulla, proprio per questo c’ è stato un moto di fastidio, superato da una telefonata distensiva tra Palazzi e i suoi colleghi di Cremona. Il benedetto fascicolo arriverà a Roma nelle prossime ore. L’ illecito, perché sia tale, dev’ essere commesso da tesserati (quindi il caso di Signori, un ex, non verrebbe preso nemmeno in considerazione). Il codice di giustizia sportiva individua tre tipi di responsabilità: diretta, oggettiva e presunta. Quella più temuta è la responsabilità oggettiva che in caso di illecito sportivo prevede un forte coinvolgimento delle società che potrebbero subire penalizzazioni, anche pesanti, fino all’ esclusione dal campionato di competenza con conseguente retrocessione. L’ ufficio inchieste non deve essere permaloso se lo si è accusato di aver a lungo sonnecchiato, perché di voci su partite chiacchierate a ogni finale di campionato ne girano tante, così come sono state segnalate scommesse e puntate sospette. Sì, è vero, ha dormito. Ma non possono essere «le sensazioni» a risvegliarlo. Per rimandare in serie B Atalanta o Siena ci vogliono le prove. Daniele Dallera