Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 08 Mercoledì calendario

Poste in tilt, ora è bufera sull’Ibm - Sembra rientrare la catastrofe informatica che ha fatto collassare i sistemi di Poste Italiane dal primo giugno, creando immensi disagi agli utenti

Poste in tilt, ora è bufera sull’Ibm - Sembra rientrare la catastrofe informatica che ha fatto collassare i sistemi di Poste Italiane dal primo giugno, creando immensi disagi agli utenti. Disagi che - anche se ieri non sono mancate code e ritardi, e non si può dire che il problema di software causa di tutto sia stato pienamente risolto si stanno riducendo. In una nota, Poste Italiane spiega che ieri negli uffici, il cui orario di apertura è stato prolungato, sono state eseguite circa «7 milioni di operazioni postali e finanziarie eseguite oggi negli uffici postali», tra cui 250mila pensioni pagate e 1,7 milioni di bollettini di conto corrente. Certo è che il lavoro del personale impegnato a cercare di risolvere il problema non è ancora completato. E che il danno subito da Poste è decisamente serio. Come ha dichiarato al «Sole 24 Ore» Massimo Sarmi, l’amministratore delegato di Poste in carica dal 2002, «ora siamo al 70-80% della capacità dei nostri sportelli e stiamo lavorando sodo per risolvere al massimo entro due giorni». Per risarcire gli utenti danneggiati si procederà «caso per caso». Quel che è certo, «il danno arrecato ai consumatori è oggettivo - dice Sarmi - e sicuramente i danni li chiederemo a IBM, anche se in queste ore stiamo veramente lavorando gomito a gomito con i loro tecnici venuti dagli Stati Uniti. Le dico solo che ho passato la notte a parlare con Erich Clementi, senior vicepresident per i servizi tecnologici». La vox populi all’interno di Poste anticipa che «molte teste, a tempo debito, voleranno». Nel mirino - se non altro perché è il responsabile diretto del settore informatico - c’è Agostino Ragosa, chief information officer dal 2004. Veramente per adesso però la priorità è cercare di sistemare la rete informatica. O meglio, la piattaforma di base e di ambiente sowtware SDP costruita da IBM e HP per le Poste, che si è rivelata piagata da un devastante «baco» (dicono alcuni). Oppure (dicono altri) incapace di adattarsi alla rete telematica di Poste, che deve «reggere» 14.000 uffici postali e 60.000 terminali. Ancora in questo momento sono al lavoro 24 ore al giorno con turni a rotazione 400 informatici nelle sede locali. Mentre nella «service control room» operano (sempre 24 ore su 24) un centinaio tra esperti di Poste e una task force di HP e IBM (compresi alcuni volati apposta dagli USA). Come racconta Giuseppe Pavone, il responsabile sviluppo sistemi informatici, l’impegno è continuo e totale, sin dai primi guai emersi il 1 giugno. Gli chiediamo quanto ha dormito da allora. «Non molto, ma non avrei potuto dormire comunque», replica. Intanto, le polemiche non cessano. I sindacati dei postelegrafonici protestano, il Pd chiede al governo di riferire in Parlamento, il Presidente di Poste Ialongo convoca il Cda. Domani l’azienda incontrerà le associazioni dei consumatori, che chiedono un bonus da 50 euro in servizi postali per chi è stato in fila due ore, più altro per chi ha subito disagi tipo il raddoppio delle multe non pagate in tempo. Tutto tace - buffo, no? - invece sul fronte dell’Agenzia per la regolamentazione postale. Tra le tante conseguenze del crash informatico postale c’è persino una rapina con refurtiva ridicola. Ieri un uomo armato di pistola è entrato nell’ufficio postale di Staffoli, nel Comune di Santa Croce sull’Arno. Ma era un ufficio con i terminali paralizzati, oltre che poco frequentato. Si è fatto consegnare le poche centinaia di euro presenti in cassa, ed è scappato con uno scooter. Un utente deluso in più.