varie, 8 giugno 2011
Laura D’Argenio, 76 anni. Romana, «tranquilla, riservata», una figlia che non vedeva da tempo, viveva sola in un palazzo di Cinecittà dove era nota per il suo terrore dei ladri
Laura D’Argenio, 76 anni. Romana, «tranquilla, riservata», una figlia che non vedeva da tempo, viveva sola in un palazzo di Cinecittà dove era nota per il suo terrore dei ladri. L’altra sera i vicini, vedendo del fumo nero che usciva da casa sua, chiamarono i vigili del fuoco che sfondando la porta videro prima delle cartacce bruciate e poi, entrando in bagno, trovarono la vecchia tutta nuda, il corpo trafitto da diversi tagli, il filo del telefono stretto intorno al collo, immersa nella vasca piena d’acqua e sangue (nonostante l’autopsia, non s’è ancora capito se trattato di un delitto o di un «suicidio molto elaborato»; dall’appartamento sembra che non manchi nulla, e non ci sono segni di scasso né sulle finestre né sulla porta). Serata di mercoledì 8 giugno in via Marco Fulvio Nobiliore, quartiere Cinecittà, a Roma.