Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 07 Martedì calendario

Dopo il 2013 la Grecia non può più sgarrare - La Grecia non dovrebbe lasciarsi sfuggire la sua seconda occasione

Dopo il 2013 la Grecia non può più sgarrare - La Grecia non dovrebbe lasciarsi sfuggire la sua seconda occasione. Atene dovrebbe ricevere abbastanza liquidità per arrivare a fine 2013. Ma se devierà ancora dalla rotta, come è anche possibile, un’eventuale terza occasione potrebbe arrivare con condizioni talmente estreme che un’insolvenza disordinata e un’umiliante uscita dall’euro non sarebbero distanti. L’area euro e il Fondo Monetario sono disposti a fornire più contante in parte perché la Bce ha spaventato i salvatori di Atene, facendo credere loro che un fallimento della Grecia innescherebbe una serie spaventosa di crolli in tutto il continente. In cambio, la Grecia ha promesso di raccogliere entro il 2015 l’equivalente del 22% del Pil attraverso privatizzazioni e di ridurre di un altro 10% del Pil il suo disavanzo fiscale. C’è anche un piano per coinvolgere i creditori privati, quantunque su base “volontaria”. Ciò potrebbe ridurre l’importo del nuovo salvataggio a forse 30 miliardi di euro, su un “buco” totale di 65 miliardi di euro. Perfino se Atene mantenesse le sue promesse non sarebbe fuori dai guai. A fine 2013, rimarrà piena di debiti (circa il 150% del Pil) e dovrà affrontare un nuovo gap. L’ipotesi ottimistica è che il suo bilancio sarà in eccedenza prima del pagamento degli interessi, il che la renderebbe abbastanza forte per negoziare un consistente taglio del valore nominale dei titoli in mano ai suoi creditori. Ma ci sono tre motivi per cui Atene potrebbe deludere di nuovo. Sebbene il premier George Papandreou sia simpatico e onesto non ha ancora formato un team in grado di lottare contro un settore pubblico inefficiente. Deve farlo subito. Non è neppure stato in grado di conquistare le persone, in parte perché non si è scusato abbastanza per i suoi errori e in parte perché i politici corrotti e gli evasori non sono stati puniti in fretta. Poi secondo banchieri e funzionari del governo, sebbene il capitale bancario sia stato rafforzato come parte del nuovo piano, la liquidità è scarsa. La Bce ha finanziato le banche greche per 95 miliardi. Ma sta tentando di indurle a ridurre il loro indebitamento a medio termine.