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 2011  giugno 07 Martedì calendario

PER IL GAS INIZIA «L’ETÀ DELL’ORO»

Siamo all’inizio di una "nuova era d’oro del gas": ad affermarlo é l’International Energy Agency (Iea), che prevede che entro il 2035 il gas naturale rappresenterá il 25% dell’energia totale, in aumento rispetto al 21% attuale. A spingere verso un maggiore utilizzo ci sono il previsto boom della domanda cinese, i ripensamenti sull’energia nucleare dopo Fukushima, le emissioni relativamente basse del gas in confronto al carbone, e il rapido sviluppo di nuovi tipi di gas non convenzionali come lo shale gas, estratto da rocce argillose.

Il rapporto dell’Iea, dall’eloquente titolo "Stiamo entrando nell’era d’oro del gas?", sembra dare una risposta affermativa alla domanda. Lo scenario che delinea è quello di un aumento di oltre il 50% dell’utilizzo di gas rispetto ai livelli del 2010, grazie all’ulteriore diffusione di gas non convenzionali e all’aumento della domanda da parte dei Paesi emergenti in rapida crescita. «Abbiamo visto notevoli sviluppi sui mercati del gas negli ultimi mesi - ha dichiarato ieri Nobuo Tanaka, direttore esecutivo dell’Iea, alla presentazione del rapporto a Londra. - Il gas ha un grande potenziale di avere un ruolo maggiore, ma c’è anche la possibilità che il mercato globale del gas diventi più diversificato migliorando quindi la sicurezza delle riserve di energia». Secondo il rapporto, la domanda di gas della Cina, che nel 2010 era al pari di quella della Germania, potrebbe entro il 2035 arrivare al livello dell’intera Unione europea. Il gas naturale continuerà a dominare la produzione globale ma i gas non convenzionali avranno un ruolo sempre piú importante e potranno soddisfare il 40% dell’aumento della domanda.

«Il gas è un combustibile fortunato perché tutti i suoi concorrenti hanno dei problemi» ha sintetizzato Fatih Birol, chief economist dell’Iea: il carbone produce il doppio delle emissioni, i rinnovabili sono tuttora costosi e l’espansione dell’energia nucleare è stata rallentata dai timori sulla sicurezza. La Iea stabilisce alcune condizioni perché il futuro del gas possa essere davvero "d’oro": i prezzi devono restare bassi e i Governi devono regolamentare con severità l’estrazione. Il boom dello shale gas negli ultimi due anni ha portato a un improvviso surplus, soprattutto negli Stati Uniti, ma ha anche provocato polemiche sulla fatturazione idraulica e la perforazione orizzontale, metodi che hanno ridotto i costi di produzione ma che utilizzano ingenti quantità di acqua e prodotti chimici.