Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 07 Martedì calendario

FARMACI GENERICI, PER VOCE ARANCIO

Nel 2010, in Italia, sono stati spesi in farmaci quasi 26 miliardi di euro.
I medicinali erogati a carico del Servizio sanitario nazionale sono stati oltre 1 miliardo e 73 milioni. Ogni utente ha ritirato in farmacia una media di 18 confezioni.
Un italiano su dieci usa farmaci equivalenti. Nel 2001, era uno su cento. In Francia e Spagna, la media è di uno su cinque. In Germania, uno su sette.
Valore del mercato italiano dei farmaci generici: 19 milioni di euro.
Per coprire la differenza di prezzo fra farmaco generico, rimborsato dal Ssn, e il corrispondente farmaco di marca, nel 2010 abbiamo speso di tasca nostra oltre 560 milioni di euro (dato AssoGenerici).
A parte il nome e la confezione, i farmaci equivalenti (o generici) hanno lo stesso principio attivo dei rispettivi farmaci di marca, le stesse indicazioni terapeutiche, le stesse controindicazioni, la stessa forma di somministrazione (compresse, capsule, fiale ecc.) e uguale modalità di rilascio. Però costano meno. Questo perché, quando un medicinale entra in commercio per la prima volta, è coperto da un brevetto che, dopo un certo periodo di tempo (di solito vent’anni) scade, dando la possibilità a più aziende di mettere in commercio altri farmaci con lo stesso principio attivo, ma a prezzi inferiori (dal 20 al 50%).
Esempi. Tachipirina: 4,40 euro (20 compresse), l’equivalente Sanipirina: 3,5 euro (30 compresse); Aulin: 4,43 euro (30 compresse), il generico Nimesulide (30 compresse): 2,62 euro; Lasonil: 7,70 euro, l’equivalente Ketoprofene: 5 euro; Moment: 4,3 euro (12 confetti), cioè 1,79 euro al grammo, l’equivalente Nurofen: 7,9 euro (24 confetti), cioè 1,65 euro al grammo.
I farmaci equivalenti sono più richiesti al Nord: la regione con il maggior numero di unità dispensate è la Provincia autonoma di Trento (23%), seguita dalla Lombardia (20%), Emilia Romagna (19%), Piemonte (18%), Provincia autonoma di Bolzano (17%) e Toscana (16%). All’estremo opposto, si trovano le regioni del Sud. La Calabria non supera il 4%. Di poco superiore il Molise (5,7 %), Campania e Basilicata (6 %) e Sicilia (6,1 %).
Secondo un sondaggio condotto dal Centro Studi Mercurio, il 64,8% dei pazienti è ben disposto nei confronti dell’equivalente, con una punta del 20,9% che «spesso lo richiede» e un 43,8% che lo accetta ma «solo in alcuni casi». Il 35,1%, invece, non vuole saperne.
Giorgio Foresti, presidente di Assogenerici e amministratore delegato di Teva Italia: «L’alta qualità di questi medicinali a costi contenuti, dovuti alla mancanza di coperture brevettali, permette oggi un risparmio medio del 55% rispetto ai farmaci originali. Oggi in Italia più della metà dei farmaci in commercio è fuori brevetto e nei prossimi anni la quasi totalità delle molecole lo sarà. Questo significa che, per molti farmaci, ci sarà la possibilità di avere il farmaco generico corrispondente. La sana competizione che ne deriva permette al cittadino e al Servizio Sanitario di avere prodotti di alta qualità a prezzi sempre più contenuti».
Nei prossimi cinque anni, grazie alla progressiva scadenza di copertura brevettuale per diversi principi attivi, il 70% dei farmaci sarà equivalente.
Nel 2010, grazie alle molecole che hanno perso il brevetto, il Ssn ha risparmiato 146 milioni di euro (208 milioni nel 2009).
Per risparmiare in farmacia è importante saper scegliere. Prendiamo ad esempio la Simvastatina, un farmaco di fascia A che abbassa i livelli di colesterolo. Se scegliamo il farmaco della marca X paghiamo 2,50 euro, se preferiamo invece un generico, bisogna prestare attenzione perché è possibile che quello dell’azienda Y sia gratuito e quello dell’azienda Z richieda invece un piccolo contributo. Il principio attivo rimane lo stesso in tutti e tre i casi, ma la differenza di prezzo è dovuta al fatto che la casa farmaceutica Z non ha ancora allineato i suoi prezzi a quelli stabiliti dall’Aifa e quindi la differenza viene richiesta al paziente.
Per confrontare i medicinali di marca e generici, c’è Wikipharm, su www.equivalente.it: fornisce tutte le informazioni riguardanti i singoli medicinali, i principi attivi, le interazioni, il foglietto illustrativo e i prezzi. La ricerca può essere fatta per principio attivo, per tipo di disturbo, per casa farmaceutica o per gruppo terapeutico. «Si tratta – precisa il sito - di informazioni di natura generale e a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il consiglio di un medico».
“Farmaci Generici”, applicazione per iPhone, iPod touch e iPad: indicando il nome commerciale del farmaco, compare la lista dei farmaci generici che possono sostituirlo. È gratis per un periodo limitato di tempo (http://itunes.apple.com/it/app/farmaci-generici/id429157383?mt=8&affId=1507406).