Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 07 Martedì calendario

PICCOLI GOOGLE, PER VOCE ARANCIO

Google è uno dei principali protagonisti della nostra vita online. Email, Reader, Maps, Earth, blog, video, translate, ma anche shopping e il browser Chrome: l’elenco di che cosa fa e di che cosa offre è lunghissimo. Ma Google è soprattutto un motore di ricerca, e anche se è il principale non è il solo: ne nascono infatti sempre di nuovi dedicati a specifici servizi e tipologie.

Il fatto che sia il più usato non significa necessariamente che sia anche il più funzionale. Troppa abbondanza di risultati può essere un problema, specie se si fanno ricerche di nicchia. Ecco allora motori dedicati a specifici settori, che non fanno di certo la guerra a Google (ma in realtà neanche a Bing o Yahoo) ma piuttosto sono destinati a pochi utenti, specializzandosi in particolari temi e per servizi.

Per esempio c’è Blekko (blekko.com), che cerca proprio di fornire risposte più ristrette, concentrandosi su quello che conta di più. È un sistema di ricerca mirato, che si avvale del contributo degli utenti, in perfetto stile web 2.0. Funziona molto meglio in inglese rispetto all’italiano. Esempio: digitando “Italy” appare una lunga lista di risultati, come in ogni motore di ricerca, ma una finestra sulla sinistra indica anche una serie di possibili approfondimenti mirati: soccer (cioè calcio), gossip (che evidentemente sembra essere un settore importante per il nostro paese), tecnologia, avventura, negozi ecc.

65,7%: quota di mercato di Google negli Usa a marzo. Yahoo e Bing: rispettivamente, 16,1% e 13,6%. In Italia invece facciamo ricerche quasi solo con Google (92%) mentre Virgilio e Yahoo conquistano solo il 3% degli internauti e Bing addirittura solo un punto percentuale (dato relativo al 2010, ricerca commissionata da Sems all’Istituto Fullresearch).

Un’anatra su sfondo rosso è il logo di DuckDuckGo (duckduckgo.com). Il funzionamento di questo motore di ricerca è identico a quello di Google: si inserisce la parola o le parole da cercare nella barra e si preme cerca. Solo che l’anatra, oltre a fornire risultati privi di spam, dovrebbe anche essere più intelligente, eliminando risultati inutili e andando subito al dunque. Nel caso di ricerche specifiche talvolta fornisce direttamente la risposta, come un sito di domande e risposte: per esempio se si cerca “mountains of italy” spunta direttamente una lista delle montagne italiane. Molto interessante anche l’uso del punto esclamativo: digitando “! Voce Arancio” si è connessi direttamente al sito di VoceArancio.

Come in tutti gli ambiti dove esiste concorrenza un prodotto funziona se offre qualcosa di diverso o prestazioni migliori degli altri. Dato che le prestazioni di Google sono probabilmente le migliori in quanto a completezza, occorre fornire qualcosa di diverso. È sicuramente quello che fanno i motori di ricerca “religiosi”. Jewogle (http://www.jewogle.com/) è specializzato in servizi per ebrei. La grafica è una parodia di Google, una sorta di via di mezzo tra un motore di ricerca e una wikipedia ebraica. Si trovano informazioni sull’ebraismo e sugli ebrei nel mondo, oltre a un indice di ristoranti kosher. Ha anche una sezione news, che a differenza di Google News (dove si inserisce una parola e si cercano risultati recenti legati a quella parola), funziona come una sorta di sito di informazioni su tematiche ebraiche.

Servizio simile è Imhalal.com, per i musulmani, che esclude tutto ciò che è contrario alla Sharia, mentre Seekfind (http://www.seekfind.org) è quello dei Cristiano-evangelici. Il nome viene da un versetto del Vangelo di Matteo (il 7,7): Ask and it will be given to you; seek and you will find (chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete). Nonostante le diversità nelle tre religioni monoteiste, i tre siti hanno in comune l’esclusione di risultati moralmente inaccettabili.

TinEye (http://www.tineye.com/) si potrebbe definire un motore di ricerca per piccole immagini. Quando si ha un’immagine troppo piccola per essere postata, o non sappiamo cosa ritrae, si carica l’immagine e lui ne trova di analoghe. Dal nome dei file permette di capire di che cosa si tratta. Un possibile uso è quello per trovare il nome di un quadro di cui non si ricorda il nome. Un sito simile, ma per la musica, è Midomi (http://www.midomi.com/): quello che fa è trovare una canzone partendo dal motivetto. Può aiutare quando si è attanagliati da quell’odiosa sensazione di avere una canzone in testa e non si riesce a ricordarne il titolo. Funziona proprio così: si canticchia la canzone per alcuni secondi, e se il brano è conosciuto (e se si riesce a cantarlo un minimo decentemente) il sistema lo trova.

Un archivio di suoni è Findsounds (findsounds.com): ce ne sono oltre un milione e si può cercare quello che interessa. Ci sono veramente suoni di tutti i tipi, basta inserire una parola (per esempio, hammer, che significa martello) e si trovano una serie di link con il suono desiderato.

Whatsopen (http://www.whatsopen.com/) è un motore di ricerca di orari di apertura dei negozi, per ora limitato ad alcune zone, che piano piano si sta espandendo in tutto il mondo, inclusa l’Italia. Poi ci sono molti altri motori di ricerca, come quello per gli ebook (Boocu, boocu.com), quello che raggruppa i contenuti di Rapidshare, Megavideo e Hotfile (Filecrop, filecrop.om, ma attenzione che spesso di tratta di file coperti da diritto d’autore, quindi è illegale scaricarli), mentre ha chiuso da poco Ufocrawler, che segnalava avvistamenti Ufo e affini.

Altri motori di ricerca appartengono ormai all’archeologia informatica, come Altavista (http://www.altavista.com/): lanciato nel 1995, ai primordi della Rete, è stato poi acquistato da Yahoo e decisamente soppiantato da Google. I più vecchi frequentatori del web ricorderanno anche Arianna (http://arianna.libero.it/), un prodotto italiano, o Lycos (http://www.lycos.com/): funzionano ancora, ma o hanno inglobato altri servizi o sono decisamente di nicchia rispetto a Google. Ognuno di questi motori di ricerca infatti, in un modo o nell’altro, si confronta con Google, e lo spazio che l’azienda di Mountain View lascia è davvero poco.