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 2011  giugno 05 Domenica calendario

Dalla fibra ottica all’energia Gamberale signore delle reti - Domenica scorsa la firma per acquisire assieme a Intesa-Sanpaolo il 100% di Metroweb, la rete in fibra ottica di oltre settemila chilometri che serve la Grande Milano

Dalla fibra ottica all’energia Gamberale signore delle reti - Domenica scorsa la firma per acquisire assieme a Intesa-Sanpaolo il 100% di Metroweb, la rete in fibra ottica di oltre settemila chilometri che serve la Grande Milano. Lunedì, se tutto andrà come previsto, l’accordo per rilevare da Gaz de France-Suez la sua rete di distribuzione del gas in Italia, nome in codice G6. Per F2i, il fondo per le infrastrutture guidato da Vito Gamberale, la parola d’ordine è investire sulle reti e soprattutto, come dice lo stesso amministratore delegato «puntare alla filiera», cioè non limitarsi al singolo acquisto di un’infrastruttura, ma attorno ad essa cercare di costruire un sistema più completo, magari fungendo anche da aggregatore di realtà locali. A quelle privatizzazioni che Gamberale ha vissuto da vicino - anche con i Benetton in Autostrade - e che adesso considera portatrici di eccessi finanziari dovuti ai «privati familistici» - e al rinascente capitalismo municipale, il Fondo e i suoi investitori istituzionali - banche, fondazioni e la Cassa depositi e prestiti - affiancano un modello diverso, con il passo lungo di un investitore che, dice l’ad, «non ha logiche da private equity e punta invece a una gestione industriale» sostenibile nel lungo periodo. Un modello che, filiera dopo filiera, sta tessendo la trama delle infrastrutture nazionali, qualche volta riportando anche in mani italiane pezzi di sistema che erano andati all’estero. E’ già successo proprio con la distribuzione del gas, dove l’acquisto del 60% di Enel Rete Gas a fine 2009 seguito da quello del 100% di E.On Rete lo scorso dicembre - ritorno da mani estere e primo passo della filiera - hanno portato F2i a diventare il secondo distributore in Italia con una quota del 13% della popolazione servita «e l’unico operatore indipendente, perché noi non vendiamo gas», spiega l’ad. La scommessa è ora quella da 800 milioni - questo dovrebbe essere il prezzo orientativo - per G6, che porterebbe la quota di mercato italiano di F2i al 20%, mentre Gdf-Suez, lasciata la distribuzione, si concentrerà sulla produzione e vendita. La gara, nella quale Gamberale è in squadra con Axa Infrastructure e dove concorrono anche Snam Rete Gas e il fondo infrastrutture di Goldman Sachs, viene decisa a Parigi in questi giorni ma F2i appare saldamente in testa. Tanto che lo stesso Gamberale, che per statuto può investire fino al 25% del patrimonio del Fondo in un settore regolato ha già chiesto ed ottenuto dal suo «advisory board» l’assenso a portare questa soglia al 30% proprio nella distribuzione del gas. Ora manca solo il sì di Bankitalia alla modifica dello statuto. Le altre filiere che Gamberale sta mettendo a punto? Quella delle telecomunicazioni potrebbe essere tra le più interessanti: «Puntiamo a replicare il modello Metroweb nelle città che hanno già una bozza di rete ottica, specie quelle del Nord dove il Pil è più alto», spiega. A Bergamo, Brescia e Torino - ad esempio - cercando di acquistare le fibre in mano a multiutility locali come A2A o Iren. Proprio con Iren, nata dalla fusione di Iride e Enìa, F2i punta del resto a rafforzare anche la filiera dell’acqua. Di suo il Fondo ha il 40% della ligure Mediterranea delle Acque ma nei progetti c’è adesso l’acquisto - o il conferimento in cambio di quote - delle reti idriche di Parma, Reggio Emilia e Piacenza che appartenevano ad Enìa. E in futuro, con qualche problema regolamentare in più, tra gli obiettivi potrebbe esserci la Smat, la società che gestisce il sistema idrico di Torino. Molto dipenderà anche dall’esito dei referendum del 12 e 13 giugno: in casa F2i, si sottolinea intanto come in cinque anni sono stati investiti 700 milioni nell’ammodernamento e nella manutenzione della rete idrica di proprietà. E se dalle reti - che per la loro natura di business spesso regolati assicurano quei ritorni costanti che chiedono gli investitori istituzionali del fondo che sono banche e fondazioni- si passa ad altri settori, il programma di Gamberale non cambia troppo: dopo l’acquisto dell’aeroporto di Capodichino dagli spagnoli che avevano comprato la Baa, proprietaria anche di quello scalo, l’obiettivo è cercare integrazione con altri aeroporti, anche se i primi approcci - ad esempio verso Genova e Cagliari - non danno per ora grandi risposte. E filiera dovrà essere anche nella generazione di energia, dove a una quota di minoranza nel fotovoltaico di Alerion si affianca il 49,8% della Hfv, con circa 50 MW di pannelli solari già installati e l’obiettivo di arrivare a cento Mw.