Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 5/6/2011, 5 giugno 2011
IL FATTO DI IERI 5 GIUGNO 1963
Fu l’affaire a luci rosse del secolo. La spy-love story tra Sir John Profumo, potente ministro della Guerra di Sua Maestà e la call-girl Christine Keeler, giovane arrampicatrice entrata nel jet set grazie ai buoni uffici di tale Stephen Ward, ambiguo osteopata del bel mondo londinese e reclutatore di avvenenti intrattenitrici per l’aristocrazia, piombò come un fulmine sulla Swinging London anni ’60, travolgendo il delfino designato di McMillan e l’intero governo tory. Al centro dello scandalo, John Profumo, irretito dalle grazie della sexy modella, ignaro di dividerne i favori con Eugene Ivanov, attaché militare dell’ambasciata sovietica a Londra, sospettato dall’Fbi di essere un informatore del Kgb. Un equivoco triangolo di sesso e politica, imperdonabile in tempi di Guerra fredda, approdato, sulla scia di un furore mediatico, alla Camera dei Comuni dove Profumo, chiamato a riferire sulla scabrosa tresca e su ipotetici ricatti sessuali, negherà ogni coinvolgimento. Bugia fatale mai perdonatagli che, anche se poi ritrattata, gli costerà la poltrona e l’espulsione perpetua dall’establishment. Fino alla morte, senza riabilitazione, nonostante anni di espiazione passati a occuparsi di opere di carità.