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 2011  giugno 06 Lunedì calendario

NELLA PRIMA SCUOLA A PEDALI LA LUCE SI ACCENDE CON I MUSCOLI

E verrà il giorno in cui ogni giovane, pedalando, si renderà conto di quanto sia faticoso accumulare energia. Solo quando avrà pigiato sui pedali della sua cyclette-accumulatore per un’ora, gli saranno accreditati i suoi sudati 100 watt. A quel punto forse gli passerà la voglia di non sprecarla e inizierà a farne un uso intelligente.

Questa è la chiave su cui si fonda il progetto didattico dell’architetto Oscar Santilli, vulcanico insegnante dell’Istituto Tecnico G. Vallauri di Roma, ma soprattutto inventore della Scuola a pedali originale sistema di apprendimento del valore dell’energia attraverso la produzione muscolare della medesima.

Il meccanismo di apprendimento inventato dal professor Santilli un po’ ricorda quelle vecchie biciclette a dinamo che, in tempo di guerre passate, erano usate per alimentare la lampadina dei rifugi antiaerei e, in verità, sembra puntare molto sul condizionamento fisico per favorire una coscienza ambientale. I ragazzi abituati allo spreco incondizionato di energia, dovrebbero rieducarsi all’equo consumo rendendosi conto, a spese dei propri polpacci, di quanto costi produrre elettricità.

Gli studenti dell’Istituto Vallauri assisteranno in questi giorni all’inaugurazione della sala dell’energia, che la loro scuola ha allestito aiutandosi con fondi della Provincia. Un tempio dell’eco-pedalata dove sono state attrezzate 18 postazioni ciclo-dinamiche, capaci di produrre energia elettrica grazie a delle dinamo a propulsione umana. Secondo l’attitudine, o il muscolo che si desidera, esercitare tanto per massimizzare lo sforzo, ognuno potrà scegliere se pedalare sulle bici da Spinning, o girare a mano delle manovelle.

Ogni umano fornitore di energia muscolare avrà una tessera magnetica su cui è caricato il proprio credito energetico. La quantità di energia che sarà capace di produrre con i propri muscoli sarà contabilizzata da una centralina, collegata a ogni postazione, che ricarica il conto personale. Gli studenti che avranno frequentato la sala dell’energia con profitto potranno elargire per il bene comune della classe, i watt pedalati saranno stati così sia prodotti che consumati in maniera virtuosa. Il premio previsto per i fornitori sarà al momento in ingressi al cinema, punti per downloading dalla rete e altri bonus gratificanti. Naturalmente la scuola spera che possano arrivare sponsor che siano disposti a sostenere il progetto.

La potenza didattica dell’iniziativa, nell’intenzione di chi l’ha sviluppata, è di stabilire un rapporto consapevole tra i dati cognitivi - i watt - e quelli esperienziali - le pedalate. Ogni studente diventa titolare delle quote dell’energia elettrica cedute alla rete, un creditore virtuoso al punto che una percentualedel suo credito sarà riservata ai suoi colleghi che, per qualunque tipo di disagio, non possono pedalare. Anche in questo successivo accorgimento si nota uno sforzo di regolare i comportamenti energetici individuali su quelle che possono essere le esigenze della collettività.

Ancor di più sono previste altre dinamiche di natura sociale e formativa, come ad esempio la figura dei donatori di watt, per cui anche i docenti, non docenti, genitori, ex studenti, dirigenti, potranno avere in dotazione una carta di credito energetica da caricare faticando, naturalmente nei limiti consentiti dalla loro età e forma fisica.

Il progetto di Oscar Santilli nasce da una sua precedente idea, che però si era fermata sul nascere perché forse non molto popolare. Nel 2007 assieme a un gruppo di suoi studenti, che allora frequentavano la 4f, sempre del Vallauri, Santilli aveva progettato una rivoluzionaria tv a pedali di avveniristico design. S’immaginava, con malriposto ottimismo, che il training sul televisore a pedali avrebbe indotto l’abbonato in prima fila al seguente ragionamento: «Se per far funzionare la tv devo faticare tanto, quando la guardo, pretendo programmi che mi diano soddisfazione!».

Insomma una rieducazione estetica forzata, forse destinata a produrre una maggiore responsabilità critica verso il prodotto televisivo... In teoria anche quella era un’ottima idea, ma chissà perché nessuno si sognò di commercializzarla.

LETTERA DI UN LETTORE ALLA STAMPA, 8/6/2011
Energia da cyclette un’idea per tutti
STEFANO LOPASSO
Da tempo mi balenava l’idea di come risparmiare energia elettrica, e più di una volta mi è venuto in mente di collegare le cyclette delle palestre a accumulatori per ottenere energia a basso costo, ben venga quindi l’idea del liceo che sta utilizzando il metodo per far comprendere cosa vuol dire il risparmio energetico. In una idea non è importante la paternità ma che la si metta in pratica, a beneficio di tutti.