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 2011  giugno 04 Sabato calendario

CARRERA Massimo

CARRERA Massimo Sesto San Giovanni (Milano) 22 aprile 1964. Ex calciatore. Con la Juventus vinse lo scudetto e la coppa Italia del 1995, la Champions League del 1996, la Coppa Uefa 1993. Responsabile tecnico dell’area giovanile della squadra bianconera, alle 3.30 dell’1 gennaio 2011 sull’A4 nei pressi di Dalmine (in direzione di Venezia) investì con la sua Mercedes due ragazze di 23 anni reduci da un incidente (una morì sul colpo, l’altra poche ore dopo il ricovero a Bergamo) (Luigi Corvi, “Corriere della Sera” 2/1/2011) • «[...] “Era buio e non c’era nessuna segnalazione dell’incidente. Io avevo in macchina mia moglie e quattro ragazzine quindicenni fra le quali mia figlia. Non andavo forte ma ho potuto fare niente lo stesso per evitare quella macchina in mezzo alla strada. Me la sono ritrovata davanti tutt’a un tratto, era a fari spenti...” [...] La moglie di Carrera è la più grave degli undici feriti: un taglio alla mano destra le è costato l’amputazione di parte di tre dita, ne avrà per trenta giorni. [...] una videocamera della società Autostrade [...] ha ripreso tutto. Erano le 3.30 della notte di Capodanno, autostrada Milano-Bergamo all’altezza di Dalmine. Si vede il primo schianto (la Punto che tampona la Ka durante un sorpasso), il secondo (la Ka tamponata che viene urtata dalla prima Mercedes) e infine il terzo (la Mercedes di Carrera che centra la fiancata della Ka, a quel punto messa di traverso in mezzo alla strada, con un impatto violentissimo). Tale è stato l’urto che il motore e il cambio della Ka sono finiti a una decina di metri di distanza. Il filmato mostra l’auto di Carrera che punta dritto sulla Ka senza nemmeno un accenno di frenata, non si vede il rosso degli stop accendersi nel buio. La domanda è: come ha potuto l’ex calciatore non accorgersi di niente “fino all’ultimo istante”? C’erano frecce e luci accese di più vetture: quelle degli automobilisti di passaggio che hanno provato a soccorrere le ragazze incastrate nell’auto. Com’è possibile non aver notato nemmeno uno di quei fari? [...]» (“Corriere della Sera” 3/1/2011).