Giovanna Gabrielli, il Fatto Quotidiano 4/6/2011, 4 giugno 2011
IL FATTO DI IERI - 4
Giugno 1859 -
Giovanni Fattori, uno dei grandi “macchiaioli” ottocenteschi, la riprenderà in una delle sue tele più dense di pathos. A ricreare l’atmosfera della storica Battaglia di Magenta del 4 giugno 1859, clou della II Guerra d’Indipendenza e tappa decisiva nel cammino verso l’Unità d’Italia. Piccolo borgo agricolo e chiave di volta strategica, Magenta fu l’epicentro di un furioso scontro tra l’Armata franco-piemontese di Napoleone III e quella dell’esercito austro-ungarico del Feldmaresciallo Gyulaj. Due schieramenti equivalenti, circa 60 mila soldati ciascuno, con gli austriaci pronti a marciare verso il Piemonte, e le truppe agli ordini dei generali Espinasse e Mac Mahon, in avanzata verso Milano. Accerchiati gli austriaci sul Ticino, le truppe di Mac Mahon, nonostante l’accanita difesa austriaca del villaggio, sfonderanno, con manovra a tenaglia, le armate di Gyulaj, conquistando Magenta casa per casa e rintuzzando l’ultima resistenza attorno alla stazione e a Casa Giacobbe, espugnata dai bersaglieri piemontesi. Finita con una carneficina, la Battaglia di Magenta, a due anni dal Regno d’Italia, aprirà a Napoleone III e a Vittorio Emanuele II la strada per Milano, dove l’8 giugno entreranno trionfalmente.