Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  giugno 04 Sabato calendario

“È PROPRIO MALATO” - “È

malato, proprio come diceva Veronica”. È Flavio Briatore a commentare e raccontare al telefono, alla sua amica Daniela Santanchè, il seguito delle avventure del bunga bunga. Intercettato dalla Guardia di finanza di Genova, per la vicenda di evasione fiscale che ha portato, nel maggio 2010, anche al sequestro del suo yacht “Force Blue”. Le telefonate di Flavio, Daniela e dell’ambiente attorno a Silvio Berlusconi ricostruiscono, fino a pochi mesi fa, la fase della quiete dopo la tempesta: ormai deflagrato lo scandalo Ruby, le “serate eleganti” (come le definisce il presidente del Consiglio) continuano, anche se si trasferiscono da Arcore a Villa Gernetto (a Lesmo, provincia di Monza), dove Berlusconi ha promesso di fondare l’Università delle Libertà. Questo, almeno, è ciò che racconta chi parla ai telefoni messi sotto controllo dalla procura di Genova: chiacchiere da amici al bar? Le registrazioni, impietose, danno conto anche delle preoccupazioni di Lele Mora: già sotto inchiesta da parte della procura di Milano con l’accusa di essere uno dei “fornitori” di ragazze per le feste di Arcore, continua a essere messo sotto pressione perché gli verrebbe chiesto di darsi da fare per organizzare nuove serate.
LA GUARDIA di finanza ha portato, la sera di martedì 31 maggio, un pacco di carte alla procura di Milano. Provengono dall’indagine del sostituto procuratore Walter Cotugno su presunti reati finanziari che sarebbero stati commessi attraverso finti contratti d’affitto di yacht. Alcuni proprietari d’imbarcazioni da diporto (tra questi proprio Briatore) sono accusati di truffare il fisco facendo risultare come in affitto le loro barche. Scattano le intercettazioni telefoniche. Ma ora una parte di queste sono state inviate a Milano, dopo che il procuratore reggente di Genova, Vincenzo Scolastico, ha preso contatto con il procuratore aggiunto Ilda Boccassini, titolare con Pietro Forno e Antonio Sangermano delle indagini sul caso Ruby. Rilevanza penale? Scarsa, sembra di capire. Non ci sono nuove notizie di reato nei documenti arrivati da Genova, ma elementi che potrebbero confermare il quadro accusatorio già delineato dalla procura milanese nei confronti di Berlusconi, a processo per concussione e prostituzione minorile; e di Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora, che sono alla vigilia di un’udienza preliminare: accusati di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, per aver portato ad Arcore Ruby e almeno una trentina di altre ragazze.
LA REAZIONE di Flavio Briatore, finito suo malgrado dentro questa storia, è netta: “Trovo assurdo che sui giornali compaiano intercettazioni prima ancora che le indagini siano chiuse. La difesa ne era all’oscuro”: così dichiara l’avvocato Massimo Pellicciotta, uno dei legali che assiste Briatore nella vicenda dello yacht sequestrato per evasione fiscale. Ancor più deciso il difensore di Berlusconi, Nicolò Ghedini: “L’articolo del Fatto Quotidiano concernente asserite feste organizzate presso Villa Gernetto è totalmente destituito di ogni fondamento”. Secondo Ghedini, “vi è innanzitutto da osservare che le telefonate riportate, se esistenti, non solo non riguardano affatto conversazioni intrattenute dal presidente Berlusconi, ma sarebbero in possesso del giornale in palese violazione del segreto d’indagine, non risultando essere mai state depositate in alcun processo”. Il Fatto non ha però mai scritto che tra gli intercettati ci sia il presidente del Consiglio. “Comunque a Villa Gernetto”, prosegue Ghedini, “non sono mai state organizzate feste, ma soltanto, come è facilmente documentabile, incontri istituzionali a cui hanno partecipato numerosi personaggi politici stranieri e italiani, nonché noti imprenditori. Il tutto nella più assoluta trasparenza e sempre riportato da tutti i mezzi di informazione”. Conclude il deputato-avvocato: “L’intento del Fatto Quotidiano è assolutamente chiaro ed evidente. Nel-l’impossibilità di trovare alcunché di concreto nei confronti del presidente Berlusconi, si tenta di creare una notizia basandosi sul nulla”.
È stato proprio a Villa Gernetto che nell’autunno 2010 si è conclusa una cena burrascosa. A tavola, insieme a Silvio Berlusconi, erano sedute le sue figlie Barbara ed Eleonora. Una danzatrice del ventre dopo il dessert ha iniziato a prodigarsi nei confronti del presidente con moine giudicate eccessive dalle figlie. “Vedete? Il vostro papà piace ancora alle donne”, avrebbe detto un Berlusconi invece sorridente e soddisfatto. A questo punto, per tutta risposta le due ragazze, scosse, si sarebbero alzate da tavola e sarebbero fuggite via. A Villa Gernetto è avvenuto, il 2 maggio scorso, anche il “debutto in società” di Nicole Mi-netti, che Berlusconi ha voluto al suo fianco in occasione di una cena con un gruppo di industriali lombardi. Segno di una intesa ritrovata. Due giorni dopo la cena, mercoledì 4 maggio, Minetti ha revocato il mandato al suo difensore, Da-ria Pesce, rea di aver rotto il fronte difensivo con i legali di Emilio Fede e Lele Mora. Chi sostiene, a differenza dell’avvocato Ghedini, che i festini proseguano, indicano anche una protagonista inedita del nuovo bunga bunga: una ragazza che nei tratti ricorda molto Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori. “Assomiglia alla ragazza marocchina, ma è italiana”, racconta al Fatto, dietro la garanzia dell’anonimato , chi l’ha conosciuta: “Sembra una sosia di Ruby, solo un po’ più bassa: capelli neri, carnagione ambrata, labbra rifatte. Italiana, del Sud”. Età? “A guardarla non le darei più di 19-20 anni”. È stata avvistata recentemente a pranzo all’Hollywood Living di via Vittor Pisani, a Milano, il locale accanto al ristorante Da Giannino, frequentato abitualmente da Fede e Mora prima dell’esplosione del caso Ruby.