Alessandro Capponi, Corriere della Sera 4/6/2011, 4 giugno 2011
ROMA—
L’unico evento sul quale non fanno previsioni, qui, è la durata dei loro matrimoni. In questo bunker sono in otto, uomini, e quasi sempre passano ore a discutere se fissare un «under» a 1,50 e o a 1,55: ma mica di Barcellona-Manchester Utd, no, di Albinoleffe-Crotone. I quotisti Snai — quelli che decidono quanto si deve «pagare» una puntata— lavorano «senza mai smettere. La mia vita è così: appena sveglio controllo i risultati delle partite giocate nella notte in America. In ufficio non mi stacco mai da tv e monitor. La sera, quando torno a casa, guardo ancora partite e prima di dormire seguo ogni notiziario sportivo che riesco a intercettare» . La moglie, lì accanto nel letto, chissà come lo guarda. Siamo appena fuori Porcari, a Lucca, in Toscana. La Snai ha otto quotisti, venti collaboratori. Open space di ottanta metri quadri: due computer a testa, diciotto televisori, ovunque spie che si illuminano, segnali anche acustici di allarme. «Bisogna sapere tutto, controllare tutto, anche se la Paganese non s’è allenata. Prima hai informazioni utili, prima cambi le quote. E più guadagni» . C’è altro, in questo calcio marcito: «Bisogna seguire i flussi di denaro. Perché se qualcuno mette centomila euro su una partita, forse ha delle informazioni che a noi mancano. Ecco, la regola principale di questo mestiere: i soldi parlano» . Loro li ascoltano, e subito cambiano quelle stesse quote per le quali, magari, hanno discusso per ore. Fare il quotista ai tempi dei campionati truccati, è una vitaccia. Pagata bene, certo: «Chi è qui da molto tempo guadagna come un amministratore delegato» . Mestiere delicato, basato su imprevedibili alchimie di competenza e statistiche, sospetti. «Cambiare un "over"da 1,50 a 1,55 sembra niente. Su un totale puntate di diecimila euro— spiega Giorgio Cambini, 48 anni, quotista Snai — vale cinquecento euro. Se la cifra è un milione, quello 0,05 di differenza vale cinquantamila» . Si respira aria di sport. Ma per niente disinteressato: il poster che uno dei quotisti ha dietro la scrivania non è di Messi, o di Maradona. «È Green, il portiere dell’Inghilterra: fece una papera pazzesca contro gli Stati Uniti, per noi ha significato milioni di euro» . Il problema è che non devono occuparsi solo di Mondiali, o di Champions. «Le quote più difficili? Il girone C della lega Pro 2» . I quotisti hanno stilato una specie di lista-nera di squadre sulle quali girano voci e sospetti. Anche di A. «Abbiamo segnalato i nostri dubbi all’Ente ministeriale. Risultato? Zero» . Alessandro Capponi