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 2011  giugno 02 Giovedì calendario

Cosa prevedono i referendum? - Ieri la Cassazione ha confermato che il 12 e 13 giugno si terrà anche il referendum sul nucleare, che sembrava dovesse essere sospeso

Cosa prevedono i referendum? - Ieri la Cassazione ha confermato che il 12 e 13 giugno si terrà anche il referendum sul nucleare, che sembrava dovesse essere sospeso. Che cosa è accaduto di preciso? Dopo i fatti di Fukushima il governo aveva sospeso, attraverso il decreto Omnibus, il programma nucleare italiano, e questo, secondo alcuni, avrebbe fatto automaticamente decadere le norme sul nucleare di cui il referendum chiedeva l’abrogazione. Ieri la Cassazione ha invece accolto, a maggioranza, l’istanza del Pd di trasferire i quesiti referendari sul nucleare alle nuove norme contenute nel decreto Omnibus. La richiesta di abrogazione rimane la stessa, ma invece di applicarsi alla precedente legge si applicherà, dunque, alle nuove norme del decreto (art. 5, commi 1 e 8) C’è dunque un referendum sul nucleare. Ma ce ne sono anche altri? Sì. Il 12 e 13 giugno gli italiani sono chiamati a pronunciarsi su quattro quesiti espressi da altrettante schede elettorali, che riguardano tre temi: l’acqua pubblica (due quesiti), il legittimo impedimento (un altro quesito) e - appunto - il nucleare. Che cosa si chiede con il referendum sull’acqua pubblica? Tutto nasce da due norme (legge 152 del 2006 e legge 133 del 2008) che, sostanzialmente, dicevano che pur restando l’acqua un bene dello Stato, se ne affidava la gestione a soggetti privati o a società miste pubblico-privato. I referendari chiedono che sull’acqua nessuno debba guadagnarci e quindi che debbano restare in mano pubblica sia la proprietà che la gestione. Come bisogna votare su questo argomento? Essendo due le leggi coinvolte, due sono anche i referendum sull’acqua, e due sono anche le schede da votare: una rossa e una gialla. I referendum sono abrogativi, quindi chi vuole che resti in vigore la legge sull’acqua gestita dai privati deve votare «No»: no all’abrogazione delle due norme. Chi, invece, vuole che l’acqua torni ad essere pubblica e che nessuno debba guadagnarci, deve votare «Sì»: si all’abrogazione delle due norme. Cosa chiede il referendum sul nucleare? Scheda di colore grigio. Originariamente il quesito proponeva l’abrogazione del piano nazionale sul nucleare. Poi il governo ha sospeso il programma e questo si pensava che facesse saltare automaticamente il referendum. Ma poiché il governo ha solo rimandato ma non annullato i suoi progetti sul nucleare, la questione resta. Si voterà quindi anche sul nucleare? Assolutamente sì. Chi non vuole il nucleare deve votare «Sì». Chi invece è favorevole a questo tipo di energia deve votare «No». Cosa prevede il quarto quesito, quello sul legittimo impedimento? La legge numero 51/2010 stabilisce che il presidente del Consiglio e i ministri possano godere di un «legittimo impedimento»: cioè, se chiamati a comparire davanti a un tribunale, possano rifiutarsi di farlo qualora questo impatti con altri impegni istituzionali. Poiché i referendari considerano questa una norma «ad personam», fatta, cioè, per alleggerire il presidente del Consiglio Berlusconi dalla pressione dei vari processi che lo riguardano, chiedono di abrogare questa legge. Quindi come si vota sul legittimo impedimento? Chi vuole che il presidente del Consiglio e i ministri debbano essere processati come tutti i cittadini, deve votare «Sì»: sì all’abrogazione della legge 51. Se, invece, si ritiene che queste alte personalità meritino un trattamento di favore, e che la legge debba rimanere così com’è, debbono votare «No»: no all’abrogazione. Chi ha proposto questi referendum? I referendum sul legittimo impedimento e sull’energia nucleare sono stati promossi entrambi dall’Italia dei Valori. I quesiti sui servizi idrici derivano invece da un’iniziativa civica promossa dal «Forum Italiano dei movimenti per l’acqua». Come si sono schierati i partiti italiani? La maggioranza di governo (Pdl e Lega) darà libertà di scelta. Tutto il centrosinistra e tutte le associazioni ambientaliste sono, invece, per il «Sì»: quattro sì. Il Fli ha dato libertà di voto. L’Udc ha opinioni diverse sulle singole materie ma ha invitato tutti ad andare a votare. Il referendum sarà comunque valido? No. Sarà valido solo se andrà a votare la metà più uno degli aventi diritto. Altrimenti fallirà. Chi tiene, quindi, a temi come l’acqua per tutti o l’energia nucleare, è bene che faccia sentire la sua voce e vada a votare.