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 2011  giugno 03 Venerdì calendario

Aspe Pieter

• (Aspeslag) Bruges (Belgio) 3 aprile 1953. Scrittore • «Un po’ Maigret, un po’ Poirot e ha più di qualcosa in comune col tenente Colombo. Ma in fondo il commissario Van In è solo se stesso; un intelligente, sbruffone, attento, perspicace, anticonformista detective che gioca a fare il duro alla Bruce Willis anche se ha problemi in banca con il mutuo della casa (“Voglio un credito provvisorio, un prestito. Non mi interessa cosa, basta che lasciate stare casa mia”). Un amante sregolato che stravede da tempo per il provocante sostituto procuratore Hannelore Martens e si affida costantemente alle intuizioni del suo assistente, Versavel, amico e confidente. Van In piace forse anche per la sua passione irrefrenabile per la Duvel, birra tosta che va giù pesante mentre fuma a ripetizione i suoi sigari. In più non è neanche un “fico”: si atteggia a Marlowe ma davanti allo specchio confessa a se stesso: “Alcuni hanno un fisico perfetto, altri si devono accontentare del cervello” e ancora “...Respirava profondamente e contraeva le natiche, il ventre sembrava piatto e sodo. Van In amava quella posa che riusciva a tenere per circa venti secondi...”. Ecco, un bel giorno (“Facevo il custode di una basilica a Bruges, era l’estate del ’93. Ricordo un pezzo di carta che si muoveva al vento, lo presi al volo e cominciai a scrivere l’incipit della prima avventura del mio commissario”) il suo autore, l’ormai celebre giallista Pieter Aspe [...] dal background non irresistibile (impiegato in un’impresa tessile, commerciante di vini, venditore di cereali, lavoratore stagionale per la polizia marittima) dà vita a questo personaggio ormai eroe della splendida cittadina belga dove nasce e che è teatro di tutte le sue avventure: l’amata-odiata Bruges. L’Ente del Turismo belga utilizza la toponomastica dei libri di Aspe per promuovere visite guidate a Bruges e intanto la saga del commissario Van In vende migliaia di copie [...] Se percorrete le stradine di Bruges, accanto ai canali e ai ponti che sembrano sorreggere questo paradiso medievale, troverete in bella vista le mappe per il tour in bici tra i luoghi nei quali si muove ogni giorno il nostro commissario, sorta di fantasma letterario che tutti [...] a Bruges prendono sottobraccio e trattano a pacche sulle spalle. A scoprire il potenziale deflagrante dei polizieschi di Pieter Aspe è stato in Italia l’editore Elido Fazi che [...] con Il quadrato della vendetta ha venduto oltre 40 mila copie [...] “[...] mi chiesi se la mia vita andasse bene così o se ci fosse bisogno di una svolta. Avevo un amico che era commissario di polizia e ogni giorno mi raccontava le sue gesta, i particolari delle indagini, i misteri di una Bruges sconosciuta. Forse tutto è iniziato da lì [...] Non tutti amano Bruges e non tutti portano con sé la medesima immagine di questa cittadina bella e misteriosa. Un piccolo villaggio abitato per la maggior parte da famiglie altoborghesi o da una nobiltà che nei secoli si è passata il testimone. Qui anche la Chiesa ha capito come funzionano i meccanismi del potere così come chi gestisce l’immagine di una città medievale andata quasi completamente distrutta e poi ricostruita come un museo con edifici del diciannovesimo secolo. Ecco, questa ambiguità di Bruges è parte integrante dei miei polizieschi [...] A dire la verità io non ho mai letto polizieschi, a parte un paio di Maigret di Simenon e un giallo di Agatha Christie” [...]» (Leonardo Jattarelli, “Il Messaggero” 19/2/2010) • Vedi anche Fabrizio D’Esposito, “Il Riformista” 26/7/2009).