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 2011  giugno 03 Venerdì calendario

L’ULTIMA DI NAIPAUL: NESSUNA SCRITTRICE ALLA MIA ALTEZZA

Questa volta l’oggetto dei suoi strali è la scrittura delle donne, senza distinzioni, a cominciare da quella di un «monumento» come Jane Austen: lo scrittore V. S. Naipaul, premio Nobel per la letteratura 2001, non smentisce la sua fama di autore polemico, e in un’intervista arriva a dichiarare che non esiste autore donna che gli stia alla pari. Suscitando l’ira e l’ilarità di donne e scrittrici. Anche italiane. L’autore di Una casa per Mr Biswas, La metà di una vita e Semi magici (in Italia editi da Adelphi), definito dalla critica il più grande scrittore vivente di lingua inglese, ha rilasciato pesanti dichiarazioni sulla scrittura femminile durante un’intervista alla Royal Geographic Society, martedì scorso. A chi gli domandava se considerasse alla propria altezza una qualche autrice, lo scrittore nato a Trinidad e naturalizzato inglese ha replicato: «Non penso. Io leggo un brano in prosa e nel giro di uno o due paragrafi capisco subito se è di una donna o no. Non è alla mia altezza» . Nemmeno la Austen gli starebbe alla pari, ha affermato: «Non posso sopportare la sua percezione sentimentale del mondo» . Un problema, quello del «sentimentalismo» , che secondo Naipaul dà alla scrittura femminile «una visione ristretta» . E pensare che la vena polemica del grande Premio Nobel (di cui ha dato saggio anche l’anno scorso a Mantova durante il Festival, quando ha interrotto bruscamente un incontro pubblico) sembrava placata: di pochi giorni fa, infatti, la notizia della «pace» con lo scrittore Paul Theroux, dopo un’ostilità durata quindici anni. Niente da fare. Con buona pace di giganti come Virginia Woolf (e la stessa Austen), o di contemporanee come A. S. Byatt, Naipaul ritiene che la visione «ristretta» sia inevitabile per una donna, che «non è del tutto padrona in casa sua, e questo vien fuori anche dalla sua scrittura» . Alle affermazioni di Naipaul reagisce con una risata Michela Murgia, pluripremiata autrice di Accabadora e Ave Mary: «Mi rifiuto di rispondere ad affermazioni di questa natura — commenta la scrittrice — sarebbe come legittimare cose che potrebbe dire un ignorante al bar. Gli ego ipertrofici occorre assecondarli, mai contraddirli: dal suo punto di vista può darsi che sia proprio così, che nessuno sia alla sua altezza. Né donna né uomo» . Non ha dubbi neanche Dacia Maraini, recente finalista del Man Booker International 2011: «Vorrei ricordare a Naipaul — commenta— che il più grande poeta americano di tutti i tempi è una donna, Emily Dickinson; la quale non è mai uscita di casa, guardava il mondo dalla finestra, ma attraverso i vetri ha visto quel mondo con molta poesia e molta intelligenza. Se vogliamo continuare, il primo grande scrittore della letteratura giapponese è una donna, Murasaki Shikibu, che ha scritto un capolavoro paragonabile alla Divina Commedia, La storia del principe Genji. Penso che basti questo» . E proprio sul «Corriere della Sera» , l’autore americano Percival Everett si esprimeva un mese fa in modo ben diverso sulla scrittura delle donne: «I romanzi di Anne Tyler, Marilynne Robinson e Mona Simpson sono in qualche modo meno rappresentativi della borghesia bianca americana di quello di Franzen? Di sicuro sono almeno altrettanto letterari e senza dubbio sono scritti meglio» . Intanto, mentre le affermazioni di Naipaul suscitano anche la reazione della sua stessa editrice, Diana Athill («ridicola» e «folle» , ha definito l’affermazione del Nobel), con humor inglese il sito del «Guardian» ha proposto online il test «Sai indovinare il sesso di uno scrittore?» : dieci brani a risposta doppia: maschio o femmina? E l’ha battezzato, naturalmente, «Il Naipaul test» .
Ida Bozzi