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 2011  giugno 03 Venerdì calendario

DA MILLE A VENTIMILA EURO. IL COSTO DEI GIOCATORI INFEDELI —

Per gli scalcagnati calciatori della squadra ultima nella classifica di Lega Pro 1.000/2.000 euro, al massimo, 10/20 mila per i più «ricchi» giocatori della serie B: l’organizzazione era irremovibile, più di tanto non pagava per corrompere gli atleti che garantivano il risultato voluto. Dalle carte dell’inchiesta che da Cremona ha alzato il velo sullo scandalo delle partite di calcio truccate emerge anche il tariffario della corruzione. Un investimento calibrato La rete criminale— secondo il procuratore di Cremona Roberto Di Martino — contava su un nucleo centrale di organizzatori di partite truccate collegato alle cellule di scommettitori dei «Milanesi» , degli «Zingari» , degli «Albanesi» e dei «Bolognesi» , di questi ultimi faceva parte l’ex bomber Beppe Signori finito ai domiciliari. L’investimento per comprare le partite variava a seconda del numero di calciatori a libro paga. Per Benevento-Cosenza del 28 febbraio scorso, partita del girone B di Lega Pro fatta finire 3-1, bastarono appena 20 mila euro per una decina di calciatori della squadra calabrese. Non ci è voluto neanche molto a convincerli, visto che, per la crisi nella quale versava la società, non prendevano il magro stipendio da mesi. A pagarli sarebbe stato Marco Paoloni, il portiere del Benevento (ex Cremonese) al centro di molte combine, scommettitore indebitatissimo inseguito dalle banche. Ne parlano al telefono due dei principali indagati, Massimo Erodiani e Marco Pirani. Erodiani: «La società è in fallimento, non prendono i soldi da ottobre (...) più di venti non mi va di dare» . Quando si tratta di mettere mano a Benevento Viareggio del 13 febbraio (stessa categoria), la mazzetta quasi si triplica, dato che i toscani stanno molto meglio dei calabresi: 25 mila euro per 5 calciatori. Erodiani: «Guarda stasera mi danno la risposta (sull’accordo per taroccare la partita, ndr) al cento per cento» ; e ancora: «C’è la garanzia, c’è la garanzia (...) fino a 25» . Siena-Sassuolo 50.000 euro Per truccare la serie B ci vuole di più, anche 15 mila euro a giocatore. Siena-Sassuolo il 27 marzo deve chiudersi con la vittoria del Siena: finisce 4-0 all’Artemio Franchi. I telefoni intercettati dalla Procura registrano gli accordi tra Paoloni che, grazie alle sue conoscenze, procura contatti nell’ambiente, e Daniele Quadrini, «giocatore infedele del Sassuolo» , corrotto con altri due atleti con 50 mila euro in tutto. Paoloni comunica: «Allora, questi sono Quadrini, eh, il portiere (...) e il centrale (solo il primo è indagato, ndr). C’hanno sette infortunati, sette persone fuori e i due nazionali non ci sono neanche, quindi ha detto che stanno messi male, male, male» . Trucco fallito: «Gesù mi punisce» Quando le cose volgono al peggio, perché l’imbroglio non riesce, sono gli stessi calciatori a rammaricarsene. Ascoli-Atalanta del 12 marzo, serie B, era stata truccata per far vincere i bergamaschi (la società, come le altre, è estranea all’indagine). Finì 1-1. La banda contava sul difensore dell’Ascoli Vittorio Micolucci che, avuti 15 mila euro, dopo il pareggio non sa come giustificarsi con Marco Pirani (il dentista marchigiano a capo dell’organizzazione, arrestato). Micolucci: «Gesù proprio... mi vuole punire e basta (...), mi dispiace Marco, scusami (...), nel primo tempo ho fatto anche un paio di cavolate» . Pirani: «Era nell’ordine delle cose» . (...) M.: «Noi se non facciamo gol in quel modo, cioè, la perdiamo la partita, dai» . Pirani: «Io pensavo che Tiribocchi (attaccante Atalanta che ha sprecato una ghiotta occasione, ndr) gliela buttasse dentro... l’ha sbucciata lì davanti» . M.: «Come c.... fai a sbagliare!» . (...) M.: «Eh, mi dispiace, hai capito? Cioè io... purtroppo loro non si sono presentati mai in avanti, che ti voglio dire, cioè farla in maniera eclatante non posso» . Non insospettire i bookmaker Le giocate potevano si attestavano intorno ai 30/40 mila euro, anche se in taluni casi si è arrivati a 300 mila. Secondo un investigatore, a limitare gli investimenti erano la capacità economica dell’organizzazione e il fatto che scommesse troppo elevate avrebbero fatto scattare l’allarme tra i bookmaker che avrebbero potuto limitare le giocate, anche se uno degli indagati in un’intercettazione dice: «La B in giro la pagano 120 mila euro, la C 60» . E al momento, l’unico episodio che riguarda il campionato di serie A — dove gli investimenti criminali dovrebbero essere necessariamente più alti — è il tentativo non riuscito di condizionare la partita di serie A Inter-Lecce del 20 marzo, ma non si esclude uno scenario che coinvolge la massima categoria. Sequestri e interrogatori L’inchiesta si basa quasi esclusivamente sulle intercettazioni. I riscontri alle ipotesi di reato riguardano, fino a ora, la frode sportiva, che si realizza anche se una proposta corruttiva si limita a raggiungere l’obiettivo sportivo, e le verifiche su molti passaggi di denaro tra i capi e il portiere Marco Paoloni. Ci sono i riscontri anche sulla vicenda del tè nel quale lo stesso Paoloni ha messo il tranquillante per mandare ko i compagni della Cremonese (la ricevuta dell’acquisto è stata trovata a casa di Erodiani, le analisi hanno confermato l’avvelenamento) e il pedinamento di Beppe Signori, fotografato il 15 marzo a Bologna in occasione di una riunione con altri scommettitori. Gli investigatori contano di avviare ora verifiche nelle banche e nei bookmaker (non sono state ancora ipotizzate truffe a loro danno) e, dopo le perquisizioni che hanno accompagnato gli arresti di martedì, una serie di verifiche su quello che è stato sequestrato: computer che potrebbero aver memorizzato informazioni preziose; ricevute di giocate; assegni rilasciati dai calciatori per garantire il loro impegno truffaldino. «Stiamo analizzando il materiale e attendiamo gli interrogatori per sviluppare vecchi e nuovi filoni di indagine» dichiara il capo della Squadra mobile Sergio Lo Presti. Il gip Guido Salvini comincia oggi a sentire gli indagati, a partire da Erodiani.
Giuseppe Guastella