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 2011  giugno 03 Venerdì calendario

VIVERE DI PIÙ? BASTA MANGIARE COME UN VERME - C’È UN SOLO

modo, scientificamente dimostrato, per allungarsi la vita: mangiare il minimo indispensabile per sopravvivere. Finora l’efficacia di questa strategia è stata dimostrata soprattutto in vermi e moscerini. Ma anche nei mammiferi, primati compresi, ci sono prove sufficienti a credere che una dieta con un apporto calorico almeno del 25% inferiore al fabbisogno individuale possa far vivere in buona salute fino a oltre cent’anni. Questo non solo perché produce effetti benefici sulla salute, riducendo il rischio di diabete, cancro e malattie di cuore, ma perché attiva meccanismi specifici selezionati dall’evoluzione per prolungare la durata della vita. «Intendiamoci – spiega Luigi Fontana, ricercatore dell’Istituto superiore di sanità italiano, che all’Università di Washington sta studiando il fenomeno su un centinaio di volontari coinvolti nello studio CALERIE (Comprehensive Assessment of Long-term Effects of Reducing Intake of Energy) – occorre che l’alimentazione sia equilibrata, e contenga tutte le vitamine e i sali minerali necessari per la salute». Per questo ai partecipanti, che si definiscono CRONies (Calorie Restriction with Optimal Nutrition) e sono riuniti in una società (la Calorie Restriction Society), inizialmente, finché non imparano a gestirsi da soli, vengono forniti menù già pronti, preparati ad hoc dai nutrizionisti per le loro specifiche esigenze. Non sono persone obese che vogliono dimagrire: in questo caso la dieta aumenterebbe le aspettative di vita semplicemente riducendo i rischi legati al sovrappeso. Qui invece si vuol verificare se anche chi non ha chili di troppo può trarre vantaggio dai morsi della fame. «Negli animali studiati finora, la scarsa disponibilità di cibo innesca segnali cellulari che determinano una maggiore durata della vita», prosegue l’esperto: «un fenomeno che in una logica evolutiva mira a conservare in migliori condizioni l’individuo durante un periodo di carestia, perché possa poi riprodursi quando questo sarà passato». Come spiega anche Claudio Franceschi, direttore del Dipartimento di patologia sperimentale dell’Università di Bologna e fra i massimi esperti italiani sui temi della longevità: «Uno degli effetti collaterali indesiderati di questa dieta, infatti, è il calo del desiderio sessuale, una reazione naturale nel momento in cui l’organismo si trova in una situazione difficile in cui la prole avrebbe minori probabilità di sopravvivenza».
UNA RICERCA
SULL’ELISIR DI
LUNGA VITA
Non si può ancora escludere che ci possano essere altre conseguenze negative che andranno ulteriormente accertate ma, nel frattempo, dopo due anni di questo regime, si cominciano a registrare i primi effetti positivi. Solo tra decine di anni si vedrà se i CRONies vivranno più degli altri. Per verificare se questo approccio funziona anche negli esseri umani i ricercatori hanno cominciato a misurare altri parametri oltre a glicemia, colesterolo e trigliceridi, che come si poteva prevedere,sonotenuti meglio a bada con un’alimentazione così. Pochi giorni fa, sulla rivista Aging,Fontana e i suoi collaboratori
hanno per esempio riferito che i partecipanti allo studio hanno in media una temperatura corporea inferiore di 0,2 °C a quella di atleti sani, altrettanto magri e in ottime condizione di salute: una differenza piccola ma significativa, che negli animali si associa a maggiori probabilità di una vita lunga e libera da malattie.
Pochi però sarebbero disposti a tante rinunce per spegnere più di cento candeline. Ecco perché i ricercatori stanno studiando approfonditamente i segnali con cui le cellule avvertono l’“allarme carestia” e si comportano di conseguenza: nei modelli sperimentali, intervenire direttamente su queste vie produce effetti ancora più clamorosi della restrizione calorica,finoadaumentaredidieci volte la durata della vita di lieviti e vermi. Attraverso questa strada si spera di poter arrivare aprodurreunelisirdilungavita a portata di tutti. « È uno dei più antichi sogni dell’umanità – conclude Franceschi – e mai come oggi siamo stati a un passo dal realizzarlo»