MAURIZIO LUPO, La Stampa 3/6/2011, 3 giugno 2011
Accadeva il 3 giugno 1861 CAVOUR SI NEGA CHININO E SALUTE - Camillo Cavour ha passato una notte agitata
Accadeva il 3 giugno 1861 CAVOUR SI NEGA CHININO E SALUTE - Camillo Cavour ha passato una notte agitata. Lunedì 3 giugno 1861 le sue condizioni peggiorano. Il suo respiro è breve e concitato. Ha sempre sete. Chiede con avidità ghiaccio tritato. Il medico curante, il dottor Rossi, è preoccupato: vuole un consulto. Fa convocare i dottor Maffoni mentre Cavour implora un sesto salasso. Lo si accontenta. Gli praticano un’incisione, ma il sangue non sgorga. Viene compressa la vena per farlo zampillare, ma esce solo un debole fiotto di sangue nero, quasi coagulato. Cavour è agitato. Dice che il consulto è inutile. I familiari lo convincono però ad accettarlo. Accoglie i due medici con ansia. Li esorta a guarirlo in fretta: «Ho l’Italia sulle braccia, il tempo è prezioso. Domani debbo essere a Bardonecchia, per visitare, col signor Bixio e con altri amici di Parigi, i lavori del Moncenisio». Rossi e Maffoni sono d’accordo sulla diagnosi: «Congestione con minaccia di versamento al cervello». Come terapia ordinano nuovi salassi, «per scongiurare il rischio di emorragie interne e chinino per contrastare la febbre». Accertato lo stato confusionale di Cavour, prescrivono una rilevante dose di solfato di chinino liquido, da somministrare tre volte al giorno. Se il conte soffre di malaria, il chinino potrebbe forse salvarlo. Ma lui lo rifiuta, lo trova ripugnante. La nipote Giuseppina cerca invano di farglielo bere. È inutile. Cavour lo vomita ogni volta, mentre febbre e delirio prendono il sopravvento.