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 2011  giugno 03 Venerdì calendario

Mosca blocca gli ortaggi europei - Dopo aver provocato un’epidemia dalle cause ancora incerte il batterio-killer Escherichia Coli si abbatte sempre di più anche sulle relazioni commerciali del Vecchio Continente

Mosca blocca gli ortaggi europei - Dopo aver provocato un’epidemia dalle cause ancora incerte il batterio-killer Escherichia Coli si abbatte sempre di più anche sulle relazioni commerciali del Vecchio Continente. La Russia ha bloccato l’importazione delle verdure fresche europee, mentre la Spagna e il Portogallo hanno annunciato che chiederanno un risarcimento per i propri agricoltori. E intanto, incuranti del cessato allarme giunto dalla Commissione, gli Emirati Arabi Uniti hanno chiuso le porte ai cetrioli spagnoli, come anche a quelli in arrivo da Germania, Danimarca e Olanda. Ieri mattina Mosca ha fatto sapere di aver esteso alle verdure provenienti da tutti i Paesi europei un embargo applicato finora soltanto ai prodotti tedeschi e spagnoli. Gli ortaggi già finiti sui banconi saranno ritirati. Una decisione «sproporzionata», l’ha definita la Commissione. John Dalli, commissario alla Salute, ha inviato una lettera di protesta in cui sollecita «l’immediato ritiro» del provvedimento. Lo stop rischia infatti di avere pesanti effetti: un quarto dell’export europeo di frutta e verdura si dirige verso l’immenso mercato russo, per un valore annuo di 3-4 miliardi di euro. L’Italia esporta in Russia ortaggi e legumi freschi per 4,4 milioni l’anno, nota Coldiretti, secondo cui i produttori nazionali hanno già perso 20 milioni di euro nella prima settimana dallo scoppio dell’epidemia. Intanto non si placano le proteste della Spagna, che teme danni duraturi alla credibilità del suo settore ortofrutticolo. Il premier José Luis Rodriguez Zapatero ha sparato a zero sia sulle autorità tedesche, che avrebbero commesso «un errore eclatante» nell’addossare la colpa dell’infezione ai cetrioli iberici, sia su Bruxelles, colpevole a suo dire di aver atteso troppo prima di ritirare l’allarme lanciato sui propri prodotti. Chiederemo «un risarcimento per i danni subiti», ha annunciato. I coltivatori spagnoli calcolano di aver perso oltre 200 milioni di euro. E ieri hanno portato in strada la loro rabbia, rovesciando 300 chili di frutta e verdura davanti il consolato tedesco a Valencia. Il Portogallo ha intanto scritto alla Commissione, chiedendo un indennizzo per i propri produttori. Secondo il ministro dell’Agricoltura, Antonio Serrano, in una settimana il suo Paese ha avuto danni per due milioni di euro. Tra le vittime del batterio-killer ci sono però anche i coltivatori della Germania: nei primi giorni dell’epidemia le autorità federali avevano sconsigliato l’acquisto di ortaggi dal Nord del Paese. I produttori tedeschi perdono 30 milioni di euro a settimana, ha lamentato il loro presidente, Gerd Sonnleitner, che ha chiesto urgenti aiuti economici alla Ue e a Berlino.