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 2011  giugno 01 Mercoledì calendario

Il giallo del batterio-killer - È un vero e proprio giallo quello del batterio-killer dei cetrioli tedeschi che in Germania ha causato 15 morti ed una vittima anche in Svezia

Il giallo del batterio-killer - È un vero e proprio giallo quello del batterio-killer dei cetrioli tedeschi che in Germania ha causato 15 morti ed una vittima anche in Svezia. L’ultima novità è destinata a creare ulteriori problemi e frizioni fra Germania e Spagna. Mentre l’Italia perde 3 miliardi di euro al giorno per il blocco delle importazioni, l’esito delle analisi condotte in Germania invece di portare chiarezza ha confuso ancora di più le idee di tutti sul batterio E.coli. Il ministro della Sanità della città-stato di Amburgo, Cornelia Pruefer-Storcks, era infatti piuttosto imbarazzata ieri quando ha annunciato che gli agenti patogeni individuati su due dei tre cetrioli spagnoli esaminati e risultati contaminati «non corrispondono» a quelli rilevati nelle feci di alcuni pazienti (che appartengono invece al sierogruppo E. Coli Vtec O104). «La fonte dell’infezione non è stata ancora identificata», ha aggiunto Pruefer-Storcks. «Ad oggi non c’è alcun riscontro positivo dagli alimenti esaminati», ha confermato la direttrice generale per la sanità alla Commissione europea, Paola Testori Coggi, sottolineando che le indagini sul batterio killer che ha finora fatto 16 vittime andranno avanti a tutto campo, come concordato anche nella riunione degli esperti dei 27 Stati membri di ieri. L’esito delle analisi ha suscitato rabbia in Spagna. Il ministro dell’Agricoltura spagnolo, Rosa Aguilar, ha accusato le autorità di Berlino di aver agito in maniera irresponsabile, attribuendo ai cetrioli importati dalla Spagna l’origine dell’epidemia di Ehec: «Siamo delusi dalla gestione della situazione in Germania», ha detto Aguilar. A rendere meno drammatica la situazione il numero dei ricoverati negli ospedali, come riferito dalla stessa direttrice della Commissione: «Il numero delle persone ospedalizzate sta diminuendo». I dati in possesso di Bruxelles indicano 327 casi di contaminazione in Germania, 30 in Svezia, 13 in Danimarca, 6 in Francia, 6 in Olanda e uno in Svizzera, a cui devono essere aggiunti anche tre casi sospetti negli Usa. Il mistero non deve però creare allarme eccessivo in Italia, avvertono i produttori. L’associazione agricola Copagri: «Occorre assolutamente evitare il panico che si sta diffondendo, ad esempio, in Germania ed invitare ad orientarsi sui prodotti nazionali». I produttori ricordano il monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e l’attivazione di sequestri preventivi da parte dei Nas. «L’unico vero danno per l’Italia - concludono - è quello economico, «con un export in forte calo o addirittura bloccato». La Coldiretti ha infatti calcolato che il blocco delle spedizioni nazionali sta provocando perdite di 3 milioni di euro al giorno. Il crollo dei consumi di frutta e verdura in Germania, principale mercato di sbocco delle esportazioni italiane di ortofrutta e in altri Paesi europei, «cade - osserva Coldiretti in una stagione importante per la produzione nazionale di frutta e verdura». Anche Confagricoltura teme le ripercussioni del misterioso batteriokiller. «In questi giorni - si legge in una nota - già si registrano cali generalizzati degli ordinativi per l’ortofrutta sui mercati esteri ed interni, nonostante il nostro Paese sia completamente estraneo alla vicenda. I consumatori italiani e stranieri vanno rassicurati sull’efficacia dei controlli igienico-sanitari e sulla piena salubrità del prodotto made in Italy».