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 2011  giugno 02 Giovedì calendario

Yettaw John

• William Detroit (Stati Uniti) 6 settembre 1955. Il mormone americano la cui nuotata fino alla residenza di Aung San Suu Kyi condannò nel 2009 la leader dell’opposizione birmana ad altri 18 mesi di arresti domiciliari e se stesso a 7 anni di lavori forzati (fu poi rilasciato - ufficialmente “espulso” – grazie ad una missione del senatore democratico Jim Webb in Birmania) • «[...] era un perfetto “nessuno”, uno dei tanti veterani di guerra — il Vietnam — costretto a convivere con i fantasmi del conflitto in Indocina. Un conflitto che lo aveva segnato nel profondo, a quanto racconta la prima moglie Yvonne. “Soffre di disturbi della personalità [...] Con lui non puoi alzare la voce, sobbalza appena lo tocchi. Io ci ho vissuto: è malato, una condizione bipolare, direi. Anche se non è stata diagnosticata. Quando lui ha un’idea la mette in pratica. E finisce regolarmente nei guai” [...] Il “reduce”, con un cognome che tradisce origini nativo-americane, aveva deciso che “doveva” parlare con Suu Kyi, a qualunque costo. Possibilmente convertirla. Alcuni parenti hanno riferito che Yettaw [...] aveva passato alcuni mesi nel Sudest asiatico assieme al figlio adolescente Brian e aveva anche visitato la Birmania. Alle autorità militari, dopo l’arresto, il 6 maggio 2009, ha confessato la sua precedente impresa: un’altra nuotata fino alla casa del la leader dell’opposizione nel l’estate 2008. Solo che quella volta aveva trovato Khin Win [...] la governante che da anni vive con la Signora e l’accudisce come una madre. Khin Win era stata irremovibile. Fiutando il pericolo, lo aveva risospinto nel lago. Le uniche cose che Yettaw era riuscito a lasciare: una Bibbia e una promessa: “Tornerò”. “Me ne sono andato come ero venuto e nessuno mi ha notato”, ha spie gato senza forse rendersi conto delle conseguenze delle sue azioni. “Così ho pensato che era facile e che l’avrei rifatto”. Prima di partire per la Birmania ha raccontato agli amici che si sarebbe recato nel Sudest asiatico e in Birmania per “cercare prigionieri di guerra americani”. Il pensiero dominante, parlare con Aung San Suu Kyi. Perché “l’altra volta non ero riuscito a vederla”. La madre, Doris Brochu, prova a giustificarlo: “Ha avuto un passato terribile”. Il Vietnam, il divorzio da Yvonne, sei figli, uno dei quali, il più amato, Craig, morto in un incidente in moto nel 2007 (e lui si sentiva responsabile perché gliela aveva regalata). Una vita disordinata [...] Il governo gli garantiva una pensione dopo aver gli riconosciuto il 100% di invalidità. Da poco è entrato nella Chiesa dei mormoni. A Falcon, Missouri, è noto come un “eccentrico pacifista, un uomo innocuo che viveva in un camper con la famiglia”» (Paolo Salom, “Corriere della Sera” 16/5/2009) • Vedi anche: Francesca Caferri, “la Repubblica” 17/8/2009.